Eccomi, iniziato ieri, scorre davvero via piacevolmente.
Io ho la versione cartacea dell'Adelphi, di 186 pagine (anch'io ho notato la frase scritta da Qweedy), con un bel dipinto in copertina di Tacchi, dal titolo Renato e poltrona, e già da queste prime pagine, sarà il contrasto fra lo squillante del giallo e lo scuro della figura, ma Serge me lo immagino un po' così.
La versione cartacea non ha capitoli, ma è divisa in paragrafi, quindi non dà riferimenti per comunicare a che punto si è.
Posso dire che sono a pag. 47 e Serge ha appena cercato di procurare uno stage al nipote Victor come cuoco in Svizzera.
Sono un po' perplessa sullo stile, benchè vada via veloce ci sono alcune frasi che devo rileggere un paio di volte, perchè mi sembra che la punteggiatura non aiuti a capirle bene. Per esempio quando ci sono discorsi indiretti, c'è un uso delle virgole che mi spiazza un po'.
Per il resto mi sta ricordando un po' Tre della Perrin, forse perchè è in prima persona e racconta delle vicende di due ragazzi e una ragazza, si svolge in Francia, ci sono tanti riferimenti alla situazione culturale, politica francese di certi anni, riferimenti musicali e la voce narrante mi ricorda quella narrante di Tre.
Ci sono anche molti personaggi, fra mariti, nipoti, mogli, amanti e amici, ha ragione qweddy, non facile per ora associare nomi e personaggi.
Comunque mi sento già molto coinvolta e parte di questa brigata.