315° MG - Serge di Yasmina Reza

Minerva6

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Io ho pescato questa autrice per Adotta un autore, Francesca l"aveva proposta perché voleva leggerla e qweedy ha deciso di farci compagnia. Eccoci qui per iniziare domani questa nuova lettura condivisa.
Però c'è posto per tutti 😉.
 
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Minerva6

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Io non la conoscevo però ho visto Carnage di Polanski che è tratto da una sua opera teatrale, Il dio del massacro. Credo di aver visto anche la versione italiana, devo ancora cercare il titolo.
Dalla descrizione dei suoi libri mi aspetto qualcosa di simile allo stile di Amélie 🤩. Chissà se sarà così? Domani inizierò a scoprirlo.
 
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Minerva6

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Non ci sono i capitoli, o almeno sul mio ebook non vengono segnati. Datemi conferma se avete il cartaceo. Come ci regoliamo per commentare? Io mi aggancio ai vostri se non andate troppo velocemente.
 

qweedy

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Confermo che non ci sono capitoli neanche sul mio ebook, preso in biblioteca.
Non avevo mai sentito nominare Yasmina Reza, leggo che è nata a Parigi ed è drammaturga, scrittrice, attrice e sceneggiatrice. La madre era una violinista ebrea ungherese, mentre il padre era ingegnere e uomo d'affari ebreo iraniano nato a Mosca.

Ho letto le prime pagine, ha una scrittura molto semplice, lineare, e lascia che i protagonisti si presentino da soli, raccontando episodi della propria vita.
 

Minerva6

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Magari se anche Francesca legge in ebook possiamo regolarci con le pagine. A me sono 444, tante rispetto al cartaceo che dovrebbe essere meno di 200.
Io stanotte ne ho lette un bel po', mi sono portata avanti visto che di giorno ho difficoltà. Dopo controllo quante sono e magari inizio a commentare.
 
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Minerva6

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@darida Ma lo sai che ti ho pensata stamattina? Mi sono detta che ora che ho ripreso con i mg mi avrebbe fatto piacere leggere qualcosa anche con te 🤗.
 

Minerva6

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Ho letto una 50ina di pagine. L'ironia e il cinismo ci sono, ma diversi da quelli di Amélie e poi qui la storia è reale mentre da lei è spesso surreale, ma forse un punto di contatto è il mischiare la propria realtà alla parte inventata (qui mi riferisco in particolare ai genitori dei protagonisti che sono come quelli della scrittrice). Poi non so se lei abbia anche due fratelli.
Comunque la storia mi incuriosisce ed è abbastanza scorrevole. Però devo fare attenzione a non confondermi con tutti i personaggi, anche quelli minori.
Aspetto voi per entrare più nello specifico.
 

Minerva6

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abbastanza scorrevole
Ho detto abbastanza perché la sto leggendo con più attenzione. Ho segnato delle parti, spero di riuscire a postare qualcosa domani. Così vediamo pure dove è arrivata @francesca. La frase di @qweedy mi è rimasta impressa quindi sono più avanti ma al massimo sarò a pag 70. Anche il tuo ebook ha 444 pagine o forse solo il mio per il formato dell'e-reader 🤔.
 

Minerva6

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Non ho ancora capito che professione fa il narratore (il nome non me lo ricordo). Forse il medico.
Edit: l'ho cercato, si chiama Jean.
 
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Minerva6

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Anche se la storia è più descrittiva che riflessiva, ed io preferisco la seconda tipologia, mi sta lo stesso prendendo. Sarà che ho bisogno di non pensare troppo alla mia vita e con le vicende narrate da Jean mi sto svagando prestando attenzione alla sua e a quella degli altri personaggi.
 

francesca

Well-known member
Eccomi, iniziato ieri, scorre davvero via piacevolmente.
Io ho la versione cartacea dell'Adelphi, di 186 pagine (anch'io ho notato la frase scritta da Qweedy), con un bel dipinto in copertina di Tacchi, dal titolo Renato e poltrona, e già da queste prime pagine, sarà il contrasto fra lo squillante del giallo e lo scuro della figura, ma Serge me lo immagino un po' così.
1965-renato-e-poltrona.jpg

La versione cartacea non ha capitoli, ma è divisa in paragrafi, quindi non dà riferimenti per comunicare a che punto si è.
Posso dire che sono a pag. 47 e Serge ha appena cercato di procurare uno stage al nipote Victor come cuoco in Svizzera.
Sono un po' perplessa sullo stile, benchè vada via veloce ci sono alcune frasi che devo rileggere un paio di volte, perchè mi sembra che la punteggiatura non aiuti a capirle bene. Per esempio quando ci sono discorsi indiretti, c'è un uso delle virgole che mi spiazza un po'.
Per il resto mi sta ricordando un po' Tre della Perrin, forse perchè è in prima persona e racconta delle vicende di due ragazzi e una ragazza, si svolge in Francia, ci sono tanti riferimenti alla situazione culturale, politica francese di certi anni, riferimenti musicali e la voce narrante mi ricorda quella narrante di Tre.
Ci sono anche molti personaggi, fra mariti, nipoti, mogli, amanti e amici, ha ragione qweddy, non facile per ora associare nomi e personaggi.
Comunque mi sento già molto coinvolta e parte di questa brigata.
 

qweedy

Well-known member
Posso dire che sono a pag. 47 e Serge ha appena cercato di procurare uno stage al nipote Victor come cuoco in Svizzera.
Sono arrivata qui anch'io.

Romanzo corale che mi lascia un po' perplessa, con la saga di questa famiglia ebrea raccontata dal figlio di mezzo, Jean, mentre il Serge del titolo rimane marginale. Perchè il titolo Serge, e non Jean? Forse perchè Serge è il primogenito, ed è quello con la personalità più trainante?
I tre fratelli Popper sono sulla sessantina ora, se ho capito bene, quindi l'io narrante Jean ripercorre i ricordi familiari in un flusso di coscienza, a volte anche con ironia.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Mi ero persa il post di Francesca 🤦🏻. Infatti mi sembrava strano che non avesse ancora detto niente. L'ho visto solo dopo che ha scritto anche qweedy.
Stessa copertina anche per il mio ebook.
Ripasso più tardi o domani.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Non ho letto Tre.
Anche io sto avendo qualche difficoltà a capire alcune frasi, pensavo fosse un problema solo mio 😁.
 

francesca

Well-known member
Sono arrivata alla visita a Birkenau.
Continuo a leggere spedita, a parte le perplessità per alcune scelte sintattiche che non capisco che senso abbiano, forse vogliono dare l'idea del "flusso di coscienza"? Di un parlato interiore che per forza di cosa non può essere corretto e facilmente accessibile agli altri?
Non so, ma non mi convince.
Comunque, mi sta iniziando a convincere meno anche il racconto in generale.
Ok è la saga dei Popper, Serge fra i tre è quello che ha il carattere più forte, ribelle, Nana appare incolore e ormai resa impersonale e opaca dalla relazione coniugale, Jean si sottostima, Serge spicca per arroganza, supponenza e menefreghismo.
Quindi?
Anche la visita ad Auschwitz per ora mi sembra appicicata lì, i tre fratelli vi sono trascinati e a parte alcune riflessioni molto interssanti di Jean che mi sono segnata e magari commento in un secondo momento, e la bizze di Serge, non capisco bene cosa ne possa venir fuori.
Mi aspetto qualche punto di svolta.
 
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