Ho finito il capitolo 9.
Il libro scorre, però per ora non mi sento particolarmente coinvolta. Ho idee confuse su quale possa essere il filo che lega le storie di queste tre donne, perchè per ora potrebbe essere un po' tutto e un po' niente: il loro sentirsi comunque fuori posto, in una vita che non hanno scelto e che gli è capitata, i loro per ora maldestri tentativi per uscirne, l'uminità stereotipata in buoni e cattivi che hanno intorno....
La storia che per ora seguo più volentieri è quella di Hanna, la sento più "reale".
Mi sono anche segnata una frase che scrive alla cugina Gretchen:
"Non so essere la donna che la nostra epoca esige.
....
La femminilità pretende un culto di se stesse, del proprio viso, della linea dei capelli, dell'aspetto".
Mi sembra una frase che si può adattare a tutte e tre le donne.
Ma che bello Minerva, avevi un negozio di articoli da regalo!!!! Sono quei negozi che mi hanno sempre fatto impazzire, come da bambini i negozi di giocattoli
Sul prezzemolo anch'io sapevo come te, ma è anche vero che questo tipo di credenze è molto locale.
Per quanto riguarda invece la storia di Anne, sul risvolto della copertina c'è scritto che si svolge nel XVI nelle Fiandre.