309° MG - Gli intrusi di Georges Simenon

qweedy

Well-known member
Grazie a te qweedy e grazie a tutte voi per la compagnia. Questo padre è poco affettuoso ma ho apprezzato la silenziosa complicità con la figlia, l'empatia che le dimostra non rimproverandole nulla e volendo difendere il suo innamorato.
Infatti e' strano come sia empatico e comprensivo con la figlia, come si muovano entrambi in sintonia, quando all'inizio erano così distanti, estranei.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Infatti e' strano come sia empatico e comprensivo con la figlia, come si muovano entrambi in sintonia, quando all'inizio erano così distanti, estranei.
Forse perchè lui, attraverso l'accaduto, ha avuto l'illusione di tornare adolescente, di sentirsi parte di un gruppo, dal momento che fin da giovane era sempre stato un solitario con i libri come unica compagnia.
 

qweedy

Well-known member
Forse perchè lui, attraverso l'accaduto, ha avuto l'illusione di tornare adolescente, di sentirsi parte di un gruppo, dal momento che fin da giovane era sempre stato un solitario con i libri come unica compagnia.
Verissimo! Lui si immedesima molto nel modo di sentire e di ragionare dei ragazzi, ricordando la propria adolescenza. Si sente quasi uno di loro, forse per questo accetta senza fare alcun commento il modo della figlia di gestire la propria vita amorosa. Ai primi del Novecento non credo che i padri fossero così liberali con le frequentazioni delle figlie femmine.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
La cosa di lui che mi è piaciuta di più è che se ne fregasse altamente di quello che avrebbero potuto pensare i suoi colleghi del tribunale e i suoi parenti!
 

qweedy

Well-known member
La cosa di lui che mi è piaciuta di più è che se ne fregasse altamente di quello che avrebbero potuto pensare i suoi colleghi del tribunale e i suoi parenti!
Gia', gli altri erano in imbarazzo, lui tranquillissimo. Forse comunque chi e' solitario un po' se ne frega di quello che pensano gli altri.
 

MonicaSo

Well-known member
Mi è piaciuto il rapporto padre-figlia: non si parlano, vivono nella stessa casa ma ignorandosi a vicenda... però quando c'è il grosso "problema" il padre è lì pronto per sua figlia. Ha fatto tutto solo per lei dimostrando che l'amore, anche se non dimostrato, comunque c'era.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ma secondo voi la freddezza di questo padre dipendeva anche dal fatto che non fosse sicuro della paternità di Nicole?
 

qweedy

Well-known member
mi ha fatto molto riflettere sul perché a volte si decida di rimanere da soli: sono gli accadimenti della vita o è il carattere? Io ho una mia risposta personale che ha trovato conferma nel finale del romanzo.
Bella domanda! Secondo me il carattere porta a fare scelte conformi, e quindi se una persona è solitaria cercherà di evitare tutto ciò che può risultarle complicato o metterla a disagio. Perciò il panorama che si delinea modifica anche gli accadimenti della vita nella stessa direzione. Magari non è una decisione consapevole, ma la conseguenza di una serie di fughe e svicolamenti.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Monica ti rispondo per esperienza personale, nel mio caso ci sono stati accadimenti che mi hanno spinto alla solitudine. Sicuramente nel mio caso c'è una predisposizione ad essere introversa e solitaria ma fattori esterni hanno accentuato questo mia predisposizione. Però quando incontro una persona con cui mi sento a mio agio divento più socievole, devo percepire fiducia nell'altro.
 

MonicaSo

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Io sono un orso... sto da sola da sempre, anche se poi in definitiva non ne sono contenta... in mezzo agli altri non ci so stare e ormai non ci provo più... questo è carattere
 

ayuthaya

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Scusate se finora non ho commentato nulla! Sono arrivata al punto in cui Loursat prende ufficialmente le difese di Maru. La storia ripercorre esattamente tutte le caratteristiche che mi aspetto da Simonon: l'atmosfera malinconica e un po' squallida, un dramma umano che si erge da questo contesto apparentemente arido. Proprio perché conosco l'autore so già che il delitto è un pretesto: non siamo di fronte a un "giallo" classico, ma all'occasione di sondare l'intimità di un uomo, che all'inizio ci viene presentato come un uomo perduto, indifferente a tutto e invece trova l'occasione di ritrovare la "voglia di vivere e di lottare"
 

ayuthaya

Moderator
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PS certo che siete velocissime! Ci avete messo 1/2 giorni per finire un libro cmq di 200 pagine!
 

ayuthaya

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Come dicevo c'è sempre un dramma umano nei romanzi di Simenon. In questo caso il dramma è quello di Loursat, ma anche quello di Emile. Credo invece che la figlia faccia da sfondo: intendo dire che secondo me la vicenda non si basa tanto sulla relazione famigliare quanto sul rapporto Loursat/umanità intera. Lui per "classe sociale" avrebbe fatti parte di una determinata casta, l'abbandono da parte della moglie lo ha strappato da questa realtà mostrandogli tutta la sua meschinità. Ha quindi voltato le spalle a tutto, preferendo la solitudine fin quando il delitto non lo ha costretto a "vivere" di nuovo. Non potendo più fare parte di quella casta che ormai disprezza, egli cerca di penetrare l'umanità di questi ragazzi con cui condivide la "disperazione di vivere" che lui stesso ha riscoperto da poco.
Sto leggendo la fase del processo, mi mancano poco più di 20 pagine alla fine. Sinceramente non so chi possa essere l'assassino... forse Edmond?
 
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