CXVIII GdL - Le Catilinarie di Amélie Nothomb

Ondine

Logopedista nei sogni
Domani inizierà questo gruppo di lettura e i partecipanti saranno:

darida
estersable88
francesca
Minerva6
MonicaSo
Ondine
Roberto89

Naturalmente chi vuole aggiungersi è il benvenuto.

Ecco la citazione e l'incipit:

“Io ti dichiarerò guerra e mi prenderò con te le libertà della guerra e
avrò tra le mani il tuo viso oscuro e trafitto… ”
Yves Bonnefoy

Non sappiamo niente di noi. Ci crediamo abituati a essere noi stessi. È il contrario. Più gli anni passano e meno capiamo chi sia la persona nel nome della quale agiamo e parliamo.
Non costituisce un problema. Che c’è di male a vivere la vita di uno sconosciuto? Forse è meglio: conosci te stesso e ti prenderai in antipatia.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho cominciato e se da una parte mi viene da sorridere dall'altra penso: il dottore ha questo comportamento come predisposizione naturale o è la conseguenza dell'isolamento? A volte mi prende il timore che la mancanza di una socialità quotidiana, il non parlare dal vivo con le persone dopo tanto tempo possa portare ad una regressione comunicativa, ne sono terrorizzata e non vorrei mai vivere in un posto isolato dagli altri! Forse perché ho sempre vissuto in campagna e la solitudine l'ho sentita parecchio.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Ho iniziato la lettura, prime 6 pagine

Intanto la prima frase:
Non sappiamo niente di noi. Ci crediamo abituati a essere noi stessi. È il contrario. Più gli anni passano e meno capiamo chi sia la persona nel nome della quale agiamo e parliamo.
Sicuramente acquisterà più senso una volta finito il romanzo, per ora mi viene solo da pensare che in parte è vero. Anche se con gli anni acquisiamo più esperienza e capiamo più cose, diciamo una importante lezione di vita ogni 5-10 anni, è anche vero che a volte la vita ci mette davanti dei dubbi esistenziali che ci fanno dubitare di tutto quello che siamo stati e abbiamo fatto. Ma non penso sia vero per tutti. Ci sono persone che sembrano non farsi domande per tutta la vita, andare diritti come se avessero un percorso libero, tranquillo, ben pulito e senza ostacoli (dubbi).
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Sembra che in questo caso il protagonista, o almeno la voce narrante, sia un uomo. Mi sembra una scelta insolita per la Nothomb, ci sarà un motivo?
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Le conversazioni stanno prendendo una piega comica ma questa comicità apparente è agghiacciante per certi versi. Palamede è una figura abbastanza inquietante, soprattutto quando vuole sfondare la porta.
Sono arrivata alla tassonomia.
 

darida

Well-known member
Ciao! Ho letto solo poche pagine e sono colpita fin dalle prime righe, direi che c'è del vero...🙄
Lettura che si prospetta "divertente" ho paura di quel che leggerò ma proseguo 👍😁
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mi dispiace di non riuscire a partecipare ma prometto che appena lo leggerò passerò di qui per leggere anche voi 😉.
Buon divertimento :mrgreen:!
 

darida

Well-known member
Molto bene! Proseguo spedita ...ad un certo punto in prossimità dell'ora di cena ho preferito smettere 🙃😜
Digerisco e ricomincio 😅
 

darida

Well-known member
A pag.80 entra in scena un nuovo personaggio: Claire, una ex allieva del professore Hazel.
La migliore che abbia avuto in tanti anni...dobbiamo temere per lei?...😳
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Buongiorno! Ho cominciato ieri sera, dopo qualche pagina mi sono addormentata e stamattina ho ritrovato il libro al 60%! Riavvolgo e riprendo!
Per ora, considerando solo le prime pagine, l'atmosfera mi sembra molto "Kinghiana", per citare Monica... questa casa isolata, questa coppia non esattamente a fuoco, questo vicino medico francamente inquietante... proseguo e vi dico.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Condivido questo pensiero del professore:
Mi ero reso colpevole di una forma particolare di debolezza: avevo rinunciato al mio ideale di felicità e di dignità. In parole povere, accettavo che mi rompessero le scatole. E lo accettavo per niente, in nome di niente: le convenzioni che avevo invocato per giustificarmi non esistevano.
Ora che ha preso coscienza di questo dato di fatto, sono curiosa di vedere se cambierà atteggiamento.
 

francesca

Well-known member
Eccomi, iniziato ieri, sono più o meno alla quarta visita del tizio rompiscatole.
Che dire? Mi sorprendo sempre nel constatare la genialità della Nothomb, che con il solo strumento dei dialoghi fra i suoi personaggi riesce a suscitare nel lettore frotte di sentimenti contrastanti.
Mi sento molto vicina al professore, perchè anch'io sono prigioniera delle convenzioni e della buona educazione e mi verrebbe da fare come lui, cioè da cercare di mantenere le apparenze nel ricevere il vicino rompiscatole.
Però che senso di oppressione avere una simile presenza in casa propria tutti i giorni per due ore.
Mi ricorda un po' un momento della mia vita in cui, per un'operazione abbastanza complessa, sono stata costretta a letto per diversi mesi e subivo le visite più disparate di tante persone. Bella cosa, che c'entra, tutti erano animati dalla buona intenzione di farmi compagnia, ma a volte subivo queste visite come una vera tortura.
Soprattutto quelle di mia suocera che però, a differenza del vicino del professore, mi si piazzava in camera per un pomeriggio intero parlando ininterrottamente per tutto il tempo😅
 
Ultima modifica:

darida

Well-known member
Anch'io come voi sento di essere a volte troppo prigioniera delle convenzioni,accomodante...ci sto riflettendo giusto da un ventennio 😅 ma reagisco ancora troppo tardi alle situazioni di disagio e soprattutto fuori tempo 🙄 ormai non potrà più essere l'esperienza o l'età a svelarmi l'arcano 🤔
Intanto sembra (non ci sono certezze con la Amelie...) che quella di Claire sia stata una visita lampo e, imbarazzante, la tensione sta uscendo dalle pagine 😳
 

Ondine

Logopedista nei sogni
La visita di Claire è breve ma significativa. Non pensavo che Emile potesse avere una reazione simile, penso sia stata la prima reazione incontrollata della sua vita e, come tale, spropositata e in questo secondo me la visita di Claire ha contribuito parecchio, soprattutto la percezione che lei non avesse più nei suoi confronti la stima di un tempo. Ecco allora la rabbia.
 
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