Carofiglio, Gianrico - L'orizzonte della notte

estersable88

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Si intitola L'orizzonte della notte il settimo capitolo del macro romanzo di Gianrico Carofiglio che vede come protagonista Guido Guerrieri. È sempre un piacere rincontrare l'avvocato barese a cui, da ben ventidue anni, siamo affezionati come ad un amico introverso, un po' testone e un po' sfigatello, ma con una cultura, un senso di giustizia ed un cuore smisurati. Stavolta lo ritroviamo invecchiato, ancor più introverso del solito, con poche prospettive verso il futuro e lo sguardo rivolto ad un passato tutto da scandagliare ed elaborare. Per farlo, stavolta, Guerrieri mette da parte le conversazioni con il suo amico MR Sacco e si rivolge ad un professionista, uno psichiatra che lo aiuterà ad interpretare le mille deviazioni e sfumature della sua mente ed a scavare a fondo dentro se stesso.

Non manca, ovviamente, anche la storia legata al giallo giudiziario: stavolta l'avvocato si ritroverà a difendere una donna che ha ammazzato – e non fa nulla per negare le accuse – il compagno della sorella morta a sua volta due mesi prima per uno strano suicidio… Legittima difesa o premeditazione? È poi, al di là della sentenza, davvero così rilevante scoprirlo?

Dunque… dicevo che è sempre un piacere ritrovare Guerrieri, eppure… Eppure per me stavolta lo è stato meno del solito. Sì, ho apprezzato le onnipresenti citazioni letterarie, musicali e cinematografiche che Carofiglio ama inserire nei suoi libri (e che per me sono sempre una parte importante del piacere di leggerli); ho apprezzato anche la cornice, il contesto, le comparse attorno a cui si muove Guerrieri, sebbene in questo romanzo tutto mi sia sembrato volutamente sfuggente, messo in secondo piano. Ma in secondo piano rispetto a cosa? Non al giallo, anch'esso meno stimolante del solito, sebbene la storia abbia delle implicazioni sociali di non poco conto (leggere per capire). Ciò che è davvero protagonista in questa storia è la parte psichiatrica, psicologica, filosofica. Protagonismo soverchiante e, per quanto mi riguarda, disturbante: ok le digressioni, ok l'introspezione e l'analisi personale, ok i sogni e i ricordi… ma stavolta questi aspetti hanno, a parer mio, occupato troppo posto nella narrazione, lasciando poco spazio e mettendo in ombra il resto, giallo compreso, sempre che di giallo si possa parlare.

Che poi il romanzo sia scritto bene e sia comunque una lettura godibile è fuor di dubbio. Lo consiglio? Sì, se avete letto gli altri libri con protagonista Guerrieri e, come me, gli siete affezionati… non se dovreste cominciare da qui. Secondo me, questo non è il miglior libro per conoscerlo.
 
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