308° MG - Pétronille di Amélie Nothomb

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Da oggi darida, MonicaSo e Ondine leggeranno questa "caramellina" della Nothomb.
In realtà sarebbe più esatto dire che si berranno questo libro (iniziandolo capirete 😉).
Io le seguirò da esterna avendolo già letto.
Se c'è qualcuno che vuole aggiungersi sarà il benvenuto.

La storia è ispirata alla vera amicizia di Amélie con una donna che però si chiama diversamente. Ora cerco il nome vero.
 
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darida

Well-known member
Ciaoo!
Grazie Minerva per aver aperto il thread...stamattina non riuscivo a collegarmi
Bentrovate Ondine e Monica!🙂
Io ho già iniziato e capito il riferimento liquido... ☺️oggi a pranzo solo acqua frizzante ahimè 😁
Aspetto che ci allineiamo non voglio berlo troppo in fretta 🙃
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Bene, piano piano allora, si gusta meglio! Spero che il numero delle nostre pagine coincidano, poi quando arrivo a pagina 28 ti scrivo le parole finali.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Eccomi, la mia pagina 27 termina così:
Non bisognava scherzare col suo metro e sessanta.
Ho letto che dietro Pétronille Fanto c'è la scrittrice e amica Stéphanie Hochet.
Finora della Nothomb ho letto romanzi, questo non so fino a che punto sia autobiografico ma sicuramente l'amore per lo champagne è un elemento veritiero che si ritrova anche in altri suoi romanzi.
Quest'amicizia tra Amélie e Pétronille è curiosa perché nasce prima come corrispondenza e successivamente dal vivo perché Amélie sta cercando una convigna cioè una compagna di bevute. Amélie sceglie proprio lo champagne perché la sua ebbrezza non ha eguali, scrive.
Riporto questo passo che mi ha colpito:
Ogni alcolico possiede una particolare forza d’urto; lo champagne è uno dei pochi a non suscitare metafore volgari. Eleva l’anima verso quella che doveva essere la condizione del gentiluomo all’epoca in cui questa bella parola aveva un significato. Concede una grazia disinteressata, corredata di leggerezza e profondità al tempo stesso, esalta l’amore e conferisce eleganza alla perdita di quest’ultimo. Per queste ragioni, avevo pensato che si potesse trarre da quell’elisir un beneficio ancora maggiore. Fin dal primo sorso, ho capito di avere ragione: lo champagne non era mai stato così delizioso. Le trentasei ore di digiuno avevano affilato le mie papille gustative, che rilevavano i minimi sapori della lega e sussultavano di una voluttà nuova, dapprima virtuosa, presto brillante, infine incantata. Ho continuato coraggiosamente a bere e, man mano che svuotavo la bottiglia, ho sentito che la natura dell’esperienza cambiava: la condizione che stavo raggiungendo meritava di essere definita non tanto ebbrezza, quanto piuttosto uno “stato dilatato di coscienza”, come viene chiamato con pompa scientifica odierna. Uno sciamano lo avrebbe definito trance, un tossicomane avrebbe parlato di trip. Ho cominciato ad avere delle visioni.
 

MonicaSo

Well-known member
Non mi aspettavo questa passione per le bollicine da parte della Nothomb.
A me piace il vino rosato, il bianco (anche se talvolta mi fa venire le bolle) e anche la birra... trovo lo champagne fuori moda.
Bella invece l'idea di un'amica per bere insieme
 

darida

Well-known member
Eccomi, la mia pagina 27 termina così:
Non bisognava scherzare col suo metro e sessanta.
Ho letto che dietro Pétronille Fanto c'è la scrittrice e amica Stéphanie Hochet.
Finora della Nothomb ho letto romanzi, questo non so fino a che punto sia autobiografico ma sicuramente l'amore per lo champagne è un elemento veritiero che si ritrova anche in altri suoi romanzi.
Quest'amicizia tra Amélie e Pétronille è curiosa perché nasce prima come corrispondenza e successivamente dal vivo perché Amélie sta cercando una convigna cioè una compagna di bevute. Amélie sceglie proprio lo champagne perché la sua ebbrezza non ha eguali, scrive.
Riporto questo passo che mi ha colpito:
Ogni alcolico possiede una particolare forza d’urto; lo champagne è uno dei pochi a non suscitare metafore volgari. Eleva l’anima verso quella che doveva essere la condizione del gentiluomo all’epoca in cui questa bella parola aveva un significato. Concede una grazia disinteressata, corredata di leggerezza e profondità al tempo stesso, esalta l’amore e conferisce eleganza alla perdita di quest’ultimo. Per queste ragioni, avevo pensato che si potesse trarre da quell’elisir un beneficio ancora maggiore. Fin dal primo sorso, ho capito di avere ragione: lo champagne non era mai stato così delizioso. Le trentasei ore di digiuno avevano affilato le mie papille gustative, che rilevavano i minimi sapori della lega e sussultavano di una voluttà nuova, dapprima virtuosa, presto brillante, infine incantata. Ho continuato coraggiosamente a bere e, man mano che svuotavo la bottiglia, ho sentito che la natura dell’esperienza cambiava: la condizione che stavo raggiungendo meritava di essere definita non tanto ebbrezza, quanto piuttosto uno “stato dilatato di coscienza”, come viene chiamato con pompa scientifica odierna. Uno sciamano lo avrebbe definito trance, un tossicomane avrebbe parlato di trip. Ho cominciato ad avere delle visioni.
La mia pagina 27 non termina così,ho letto la frase che hai citato ma non la trovo più 🙃
Ora non so più cosa scrivere per non spoilerare 😅
Parlerò di bollicine! senza arrivare allo champagne adoro il prosecco che bevo con estrema moderazione,e...non fosse mai a stomaco vuoto! Va anche detto non cerco esperienze alcoliche d'altro tipo 🤣

Ora dobbiamo solo capire come comunicare, problema da niente 😂
Per come la vedo io abbiamo 2 opzioni
1-avviso SPOILER prima del commento
2- saltiamo il work in progress e commentiamo a fine lettura, tanto ci arriviamo in un amen 😉
 

darida

Well-known member
Però posso sbilanciarmi e dire che Igiene dell'assassino mi aveva folgorato fin dalle prime pagine,con questo non sta andando così...non so se trattandosi di letture così brevi sia presto o tardi per dirlo 😉
Monica,tu su che supporto stai leggendo?
Io con il cartaceo sono arrivata a pag.34...
 
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