Yoshimoto, Banana - Honeymoon

Manaka, ventitré anni, è cresciuta in una casa circondata da un grande giardino, a pochi passi dalla casa di Hiroshi che, dopo essere stato il compagno di giochi dell'infanzia e l'amico intimo dell'adolescenza, è diventato suo marito. La loro vita sembra procedere senza scosse fino alla morte del nonno di Hiroshi con cui il ragazzo ha sempre vissuto, dopo essere stato lasciato da entrambi i genitori che avevano deciso di far parte di una setta religiosa in America. Nel mettere a posto la casa del nonno, emergono particolari che gettano una luce sinistra sullo spirito della setta e che spiegano le angosce da cui Hiroshi è talvolta sovrastato.

Confesso di aver stentato parecchio a portare a termine questa sia pur breve opera della Yoshimoto, con la quale finora non mi ero mai cimentata, soprattutto perchè le pagine erano ricche più di descrizioni stereotipate della natura che non di avvenimenti, quindi mancava, almeno per me, lo stimolo essenziale per proseguire nella lettura.
Lo stile della scrittrice è semplice e lapidario, vuole probabilmente essere intimistico, trattando temi come l'amicizia, l'amore e la morte, ma, a mio giudizio, senza spunti particolarmente originali.

Voto: tra il 2 e il 3.

Penso che passerà ancora diverso tempo prima che io dia un'altra chance alla Yoshimoto.

....e sei stata anche generosa

Lessi qualche libro della Yoshimoto quando ero molto più giovane e mi lasciò abbastanza indifferente. Invece ho apprezzato questo flusso di pensieri o meglio di malinconia, a suo modo finito bene, nel senso che lascia presagire una rinascita, tenendo conto dell'ineluttabilità del destino. Alcuni fatti un po' macabri sembrano rimanere in superficie, ma in realtà è evidente il loro lavorio sotterraneo nell'animo dei personaggi, a ben vedere, a leggere tra le righe. Traspare in ogni riga il senso di disagio e di depressione che pare tipico della gioventù giapponese. Non so se per me sia un momento particolare o se sia realmente una scrittrice da rivalutare "in vecchiaia"