Di Oriana Fallaci ho letto, in ordine: Niente e così sia, Lettera a un bambino mai nato, Un uomo e La rabbia e l'orgoglio...
sono passati 15 anni da quel libro e 10 anni dalla sua morte.
Dai primi tre libri che ho letto ho ricavato una profonda ammirazione per la scrittrice e giornalista, per la donna che è stata, piena di umanità, coraggio, indipendenza, lucidità e consapevolezza...
qualità che non mancano anche in La rabbia e l'orgoglio, ma a mio parere qui c'è qualcosa di più: a 30 di distanza, con 30 di esperienza in più, una città diversa di residenza e una malattia terminale... chiunque ragionerebbe in maniera differente: io nell'Oriana del 2001 ci vedo molta paura, troppo orgoglio e una sostanziale perdita di speranza.
Mi trovo d'accordo con molti dei ragionamenti fatti nel libro: le sue testimonianze storiche e le sue analisi sociali/antropologiche (specialmente per quanto riguarda gli italiani), il suo orrore per situazioni che conosce e ha visto dovute a pratiche giustificate da una religione che farebbero schifo a chiunque...
Quindi non dissento dalle motivazioni ma dalle conclusioni!
So bene che l'Islam, anche se preferirei parlare di Stato Islamico, è profondamente maschilista, non accetta libertà di pensiero, espressione, opinione, che risolve tutto con la violenza, non ha alcun concetto di perdono né di rispetto per ciò che non rientra nelle sue ideologie.
Ma non sono assolutamente d'accordo sul fatto che i musulmani siano tutti terroristi, che siano tutti violenti, sprezzanti, menefreghisti, maschilisti e via dicendo...
Io credo profondamente nell'umanità, con tutti i suoi limiti e le differenze, non professo alcuna religione ma sicuramente conosce bene quella cristiana e me ne discosto. La seconda religione che conosco (e forse l'unica) di persona è quella musulmana. Conoscenza che deriva dal fatto che ho avuto amici e conoscenti musulmani (mentre con ebrei, indù, buddhisti, scintoisti, evangelici, sikh ho avuto solo rapporti superficiali), che ho viaggiato in Marocco, Tanzania, India... E sono la prima a dire che in Marocco e in Tanzania non mi sono trovata così bene come in altri posti, mi sono sentita meno libera e profondamente giudicata da tante persone... ma non da tutte!
Non sopporto minimamente questa generalizzazione! Ci sono persone musulmane che hanno un profondo rispetto per gli altri e per chi la pensa diversamente da loro!
Lei stessa parla del re Hussein con molto rispetto... tanto che pensa che non sia veramente musulmano... eh no! così non vale! è come se io dicessi che mio padre non è cristiano perché non approva tutto ciò che fa la Chiesa... forse è molto più cristiano lui di tanti altri, così come sono musulmani molti uomini e donne che ripudiano l'ISIS!
Le generalizzazioni mi fanno arrabbiare sia sulla mia pelle che su quella degli altri... perché sentirsi dipinti all'estero come "Berlusconi, pizza e mandolino" non mi fa certo piacere e che un musulmano che ha dato la vita per la propria libertà e quella del suo Paese venga bollato come terrorista mi fa schifo, perché ci sono un sacco di persone rispettose, oneste e coraggiose anche dall'altro lato del mediterraneo!
Io ho apprezzato profondamente le ideologie e le testimonianze di questa donna. Lettera a un bambino mai nato mi ha fatto prendere accettare considerazioni che non avevo mai messo in discussione: è uno dei libri che esprime in assoluto di più l'idea della scelta personale e del rispetto per la libertà che abbia mai letto... e quindi perché una donna che ha scritto queste cose, alla fine della sua vita arriva a certe conclusioni? perché la speranza muore così?
anche perché, sinceramente, in questo libricino ci vedo solo critiche e non soluzioni!
Per quel che mi riguarda la sua voce crea solo polemica e odio e li alimenta pure!
Approvo totalmente la sua polemica contro l'Italia, terra che l'ha cacciata (se così si può... di certo non era in esilio...), mi sembra superficiale quella che fa a Berlusconi (tanto che mi aspetto l'abbia appoggiato quando al Parlamento europeo ha elogiato l'Italia perché ha il Sole, il Mare e le Opere d'arte... per cui tutti gli europei ne sono invidiosi... :?)
ma non approvo la polemica che viene fatta agli italiani per la mancanza di patriottismo: a mio parere gli italiani mancano di consapevolezza e intelligenza politica e si perdono in questioni superficiali e che li toccano nell'immediato e nel tangibile... sicuramente siamo poco patriottici, ma la soluzione non è il patriottismo: è esattamente il contrario: l'integrazione!
altrimenti che facciamo: chiudiamo le frontiere e cavoli loro se si ammazzano, se muoiono di fame se subiscono violenze e soprusi...
La rabbia e l'orgoglio esprime la paura che la guerra che ha vissuto per così tanti anni arrivi a intaccare quel poco che a lei è rimasto di caro, che distrugga la sua terra e la sua Firenze... e delle persone.. vogliamo parlare delle persone!!?!
perché non ci racconta, invece, di coloro che, da musulmani, resistono contro questa guerra? di coloro che dissentono?
ormai è un'occasione sprecata...
ps. io avevo solo 14 anni quando è uscito questo libro e non sapevo nemmeno chi fosse Oriana Fallaci, mi ricordo però che era stata sostenuta e presa ad esempio da quella cosiddetta cultura da "Ponte di Legno"... in realtà questo libro ha da dire cose anche nobili che sono però passate in secondo piano... per me rimane una grandissima donna, avrei voluto potermici confrontare...