Michele Angelo Chironi ha diciannove anni quando incontra lo sguardo di Mercede Lai, sedicenne. Da quel momento le vite di queste due anime orfane, "lui fabbro e lei donna", fino ad allora vissute nella più profonda solitudine, saranno legate per sempre.
La stirpe di cui Marcello Fois ci racconta magistralmente le vicende nasce da quel primo sguardo. La vita di Michele Angelo e di Mercede e dei loro figli - i gemelli Pietro e Paolo; Gavino, rude e introverso; Luigi Ippolito, curioso e intraprendente e Marianna, silenziosa ed equilibrata - si svolge, tra la fine dell'800 e gli anni '40, in una Nuoro in trasformazione, che per crescere ha bisogno di nuovi edifici, di balconi e perciò di un fabbro come Michele Angelo, che conosce l'arte di piegare il ferro per forgiare gli oggetti. Ma spesso, quasi per una sadica forma di compensazione, al benessere economico si accompagnano le tragedie personali.
La storia dei Chironi attraversa l'arco delle due guerre mondiali, così tragicamente determinanti per il destino di tutti, anche di chi vive in una cittadina apparentemente lontana dagli eventi come la Nuoro dell'epoca.
Avevo letto altri libri di Marcello Fois, qualcuno mi era piaciuto di più e qualche altro di meno, ma nessuno aveva lasciato il segno.
Questo invece l'ha fatto.
La realistica descrizione della storia collettiva, l'analisi dei problemi sociali si fonde con la storia individuale dei protagonisti in maniera così profonda e perfetta da farle apparire un tutt'uno, da permettere al lettore di toccare con mano le vicende descritte, di percepirle come reali.
Scavando come pochi altri nell'animo dei suoi personaggi, l'autore, con una scrittura profonda ed elaborata e a mio parere con uno stile piuttosto letterario, ci parla dell'amore visto attraverso varie forme, della passione, dell'invidia, dell'odio, del compromesso. Ma soprattutto ci parla del dolore e della soggettività della sua percezione. Del dolore inespresso o rimosso, del dolore che sta in agguato e si fa vivo all'improvviso. Ci parla della possibilità o dell'impossibilità di superarlo, e inspiegabilmente nella tragedia ci fa percepire un filo di speranza.
Per me è un libro di grande spessore. 5/5
La stirpe di cui Marcello Fois ci racconta magistralmente le vicende nasce da quel primo sguardo. La vita di Michele Angelo e di Mercede e dei loro figli - i gemelli Pietro e Paolo; Gavino, rude e introverso; Luigi Ippolito, curioso e intraprendente e Marianna, silenziosa ed equilibrata - si svolge, tra la fine dell'800 e gli anni '40, in una Nuoro in trasformazione, che per crescere ha bisogno di nuovi edifici, di balconi e perciò di un fabbro come Michele Angelo, che conosce l'arte di piegare il ferro per forgiare gli oggetti. Ma spesso, quasi per una sadica forma di compensazione, al benessere economico si accompagnano le tragedie personali.
La storia dei Chironi attraversa l'arco delle due guerre mondiali, così tragicamente determinanti per il destino di tutti, anche di chi vive in una cittadina apparentemente lontana dagli eventi come la Nuoro dell'epoca.
Avevo letto altri libri di Marcello Fois, qualcuno mi era piaciuto di più e qualche altro di meno, ma nessuno aveva lasciato il segno.
Questo invece l'ha fatto.
La realistica descrizione della storia collettiva, l'analisi dei problemi sociali si fonde con la storia individuale dei protagonisti in maniera così profonda e perfetta da farle apparire un tutt'uno, da permettere al lettore di toccare con mano le vicende descritte, di percepirle come reali.
Scavando come pochi altri nell'animo dei suoi personaggi, l'autore, con una scrittura profonda ed elaborata e a mio parere con uno stile piuttosto letterario, ci parla dell'amore visto attraverso varie forme, della passione, dell'invidia, dell'odio, del compromesso. Ma soprattutto ci parla del dolore e della soggettività della sua percezione. Del dolore inespresso o rimosso, del dolore che sta in agguato e si fa vivo all'improvviso. Ci parla della possibilità o dell'impossibilità di superarlo, e inspiegabilmente nella tragedia ci fa percepire un filo di speranza.
Per me è un libro di grande spessore. 5/5