julia
b
"Che diavolo di Dio è questo che, per innalzare Abele, disprezza Caino".
Eccolo qui il centro di questo nuovo viaggio nel mondo di Saramago, l'autore portoghese che sfida dio e le sue sacre scritture sul suo stesso piano.
Amo Saramago come scrittore ma anche come intellettuale; il suo spirito critico fa sì che noi si possa leggere opere come questa trovando il nostro punto di arrivo.
Un viaggio - questo - atemporale, dove i presenti sono tanti e il lettore è il testimone del presappochismo divino: le emozioni di un dio vendicativo ed egocentrico contro un uomo che è puro istinto e ragione. Ne esce bene Caino, con il suo segno distintivo in fronte, marchio voluto dal creatore per aver salva la vita, marchio che il nostro uomo preferisce tenere nascosto ma che, suo malgrado, si espande fino a diventare una massa scura.
Questo libro ha comportato a Saramago molte critiche dal mondo cattolico. E' stato accusato di aver dato una lettura letterale della bibbia invece di una lettura simbolica.
"Quando dico che non bisogna avere fiducia in dio sembra che io stia dicendo qualcosa che non si può dire, ma io lo dimostro" dice l'autore.
L'eccidio nella città di Sodoma, ad esempio, porta con sé l'accusa chiara e aperta ad un dio poco misericordioso.
E Saramago ne fa un affronto esilarante tra l'uomo grande e il dio piccolo, come nell'arca dell'alleanza, in cui si rompono tutti i legami con un creatore convinto di regnare su un mondo fatto a sua immagine ma che non fa i conti con la scelta dell'unico uomo che ha deciso di affrontarlo.
Ve lo consiglio, è il solito Saramago brillante.
Eccolo qui il centro di questo nuovo viaggio nel mondo di Saramago, l'autore portoghese che sfida dio e le sue sacre scritture sul suo stesso piano.
Amo Saramago come scrittore ma anche come intellettuale; il suo spirito critico fa sì che noi si possa leggere opere come questa trovando il nostro punto di arrivo.
Un viaggio - questo - atemporale, dove i presenti sono tanti e il lettore è il testimone del presappochismo divino: le emozioni di un dio vendicativo ed egocentrico contro un uomo che è puro istinto e ragione. Ne esce bene Caino, con il suo segno distintivo in fronte, marchio voluto dal creatore per aver salva la vita, marchio che il nostro uomo preferisce tenere nascosto ma che, suo malgrado, si espande fino a diventare una massa scura.
Questo libro ha comportato a Saramago molte critiche dal mondo cattolico. E' stato accusato di aver dato una lettura letterale della bibbia invece di una lettura simbolica.
"Quando dico che non bisogna avere fiducia in dio sembra che io stia dicendo qualcosa che non si può dire, ma io lo dimostro" dice l'autore.
L'eccidio nella città di Sodoma, ad esempio, porta con sé l'accusa chiara e aperta ad un dio poco misericordioso.
E Saramago ne fa un affronto esilarante tra l'uomo grande e il dio piccolo, come nell'arca dell'alleanza, in cui si rompono tutti i legami con un creatore convinto di regnare su un mondo fatto a sua immagine ma che non fa i conti con la scelta dell'unico uomo che ha deciso di affrontarlo.
Ve lo consiglio, è il solito Saramago brillante.