SALLY
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In Groviglio di vipere, Mauriac mostra gli esiti esiziali del denaro sui rapporti umani, sulla fiducia e sull’affetto disinteressato. Luigi, il protagonista, è un vecchio avaro, secondo un topos vecchio di millenni, vivificato però dalla assoluta tragicità della sua anima, offerta al lettore in una lunga lettera aperta, che occupa quasi per intero il romanzo.
Il denaro lo ossessiona perché è l’unico strumento con cui crede di poter ottenere il rispetto, se non l’amore dei figli, quando proprio l’ avidità e l’ ossessione per il lavoro lo hanno portato ad essere uno straniero, terribile, a volte anche orribile, per la sua famiglia.
Grava su di lui l’ineluttabilità del suo carattere: appartiene alla categoria di coloro la cui presenza fa fallire ogni cosa, smorzando ogni entusiasmo, raggelando ogni umano calore. Conscio di ciò, per paura di spiacere naturalmente, si affrettava a spiacere appositamente.
E' il testamento spirituale di un vecchio avvocato che ha vissuto in una famiglia nutrita solo di odii,antipatie ed interessi lui stesso ha passato la vita a preparare vendette,a combattere il prossimo e la religione,ma quando sente di essere alla fine dei suoi giorni capisce che non ha affatto bisogno di tutto ciò per cui si è rovinato la vita,e cede,per cercare qualcosa di più,la grazia,una scappatoia obbligata,che motivasse in ultimo la sua vita solitaria e rancorosa.Si legge quasi d'un fiato,prende questo soliloquio che tira le somme di una vita.
Il denaro lo ossessiona perché è l’unico strumento con cui crede di poter ottenere il rispetto, se non l’amore dei figli, quando proprio l’ avidità e l’ ossessione per il lavoro lo hanno portato ad essere uno straniero, terribile, a volte anche orribile, per la sua famiglia.
Grava su di lui l’ineluttabilità del suo carattere: appartiene alla categoria di coloro la cui presenza fa fallire ogni cosa, smorzando ogni entusiasmo, raggelando ogni umano calore. Conscio di ciò, per paura di spiacere naturalmente, si affrettava a spiacere appositamente.
E' il testamento spirituale di un vecchio avvocato che ha vissuto in una famiglia nutrita solo di odii,antipatie ed interessi lui stesso ha passato la vita a preparare vendette,a combattere il prossimo e la religione,ma quando sente di essere alla fine dei suoi giorni capisce che non ha affatto bisogno di tutto ciò per cui si è rovinato la vita,e cede,per cercare qualcosa di più,la grazia,una scappatoia obbligata,che motivasse in ultimo la sua vita solitaria e rancorosa.Si legge quasi d'un fiato,prende questo soliloquio che tira le somme di una vita.
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