Malory, Thomas - Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda

fabiog

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Il romanzo racconta, come se ne decuce dal titolo, la leggenda di Re Artù e dei suoi cavalieri, della spada Excalibur, di Merlino e della fata Morgana. Parte dalla nascità di Artù al suo insediamento come re e alle guerre che conduce contro i vari rivali. Una volta stabilizzato il regno, la storia va a concentrarsi sulle varie imprese dei suoi cavalieri da Lancillotto alla storia di Tristano, alla ricerca del Graal per concludersi con la morte di Artù.
Personalmente son sempre stato un grande appassionato della storia di Artù e dei suoi cavalieri, ma questo romanzo, che viene considerato, almeno criticamente, cone uno dei capostipiti della leggenda, non mi ha per niente soddisfatto.
L'ho trovato noioso e ripetitivo, se si esclude l'inizio, con le varie guerre di Artù contro i vari re, per il resto è un continuo ripetersi di giostre cavalleresche e duelli e sempre uguali tra loro. Non importa che sia Lancillotto contro questo o l'altro, o Tristano o qualunque altro cavaliere di cui viene raccontata la storia gli episodi sono sempre gli stessi. Leggi una pagina e ti sembbra di averla letta 1000 volte.
Veramente deludente
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
e sì, una bella mappazza.
Sempre giostre di cavalieri uno più forte e orgoglioso dell'altro (leggi prepotente, arrogante e cafone) fine a se stesse.
Addirittura, per il sublime godimento del lettore, la seguente storiella si ripete con tutti i sacrosanti personaggi: Tizio sconfigge Caio, gli ruba l'armatura e l'indossa, allora incontra Sempronio il quale pensa che Tizio invece di essere Tizio (suo grande amico) sia Caio (suo grande nemico) perciò lo sfida a singolar tenzone - singolar 'na cippa perchè ste tenzoni son tutti uguali... - e giù testosterone sprecato per pagine e pagine....
Dal piattume generale emergono pallidamente: Galahad che in realtà è un mezzo coatto destinato al sacro Graal (e giù altra pizza di quelle...), Merlino (che però non fa tanto il mago) e Morgana, la sorella di Artù, che è una fattucchiera stile Wanna Marchi.
E pensare che all'epoca, un polpettone così poteva costare cifre esorbitanti...
Saluti
 
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