Teresa Numa, protagonista del romanzo, e davvero una ladra e la sua storia si svolge (a Roma e poi in diverse località d'Italia) in squallide pensioni, nei cinema di terza categoria, nelle prigioni in cui si respira lesbismo e violenza. E anche nel manicomio criminale di Pozzuoli. Teresa si muove tra truffatori, prostitute ed esperti del borseggio, ma rimane una persona semplice, allegra, a modo suo onesta e pudica. Nel mondo di Teresa la violenza e la sopraffazione sono quotidiane; l'amore e a pagamento, il sesso e merce di scambio; il lavoro non si trova mai, il denaro, quando c'è, appartiene agli altri, la fame invece e sempre presente
Dacia Maraini, attraverso Teresa e gli altri personaggi di questo libro (scritto nel 1973), ci presenta un ritratto della società italiana nei primi anni Settanta, ancora vivissimo a distanza di tanto tempo.
E' un libro-verità, che racconta in modo vivo e partecipe una realtà estrema
Dacia Maraini, attraverso Teresa e gli altri personaggi di questo libro (scritto nel 1973), ci presenta un ritratto della società italiana nei primi anni Settanta, ancora vivissimo a distanza di tanto tempo.
E' un libro-verità, che racconta in modo vivo e partecipe una realtà estrema
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