Sono arrivata a metà di questo bellissimo romanzo.
Vorrei condividere qualche impressione, visto che sono rimasta catturata dalla lettura in modo ipnotico...
Brevemente la trama: il giovane violinista e compositore Kuhn, si innamora di Gertrud, non corrisposto.
Già nella prima parte del libro, al di fuori del concetto di amore che sarebbe l'argomento principale del romanzo, sono spiccati alcuni concetti molto interessanti e per me attuali.
Innanzitutto la visione della musica:
"Il solo fatto che esista la musica, che un essere umano di quando in quando possa esser penetrato fin nell'intimo da cadenze e inondato di armonie, ha significato per me sempre una profonda consolazione e una giustificazione esistenziale".
Un altro tema è il comportamento degli amici quando ci troviamo ad affrontare un problema di salute. Questa cosa è dolorosamente vera: molti degli amici (non tutti ovviamente) con cui facevamo qualsiasi cosa, e ridevamo sempre, e ci sembrava di poter scalare le montagne, davanti ad una malattia diventano titubanti... forse non sanno più cosa fare o dire, e il risultato scontato è l'allontanamento.
L'altra cosa carina è la descrizione del paesaggio montano dove il protagonista si isola un pochino dopo la convalescenza. In particolare mi è piaciuta l'immagine dello sciame di farfalle azzurrine che "lo avvolgono nella seta di un finissimo ronzio d'ali". La cosa curiosa è che mi è capitato lo stesso due estati fa, solo che le farfalle erano arancioni...
Questa è la prima volta che Kuhn suona davanti a Gertrud:
"Le offrivo la mia musica e il mio respiro, i miei pensieri e il battito del mio cuore, come un viandante mattutino si abbandona all'azzurro luminoso e allo splendore dei prati, all'alba, liberamente e senza rinunziare a sè stesso. Nel contempo, col senso dei benessere e col fiotto crescente dei suoni, una felicità stupita mi portava e m'innalzava al di sopra della consapevolezza improvvisa di ciò che era l'amore. Non era un sentimento nuovo, ma soltanto una decisiva chiarificazione di antichissimmi presentimenti, era ritorno in una patria antica."
Il percorso dei sentimenti di Kuhn è tortuoso: prima osserva l'amore nelle vicende degli altri, e decide che questo sentimento sia un tormento. Poi comprende che esso è serenità, nel momento in cui lo prova per la prima volta. Per poi tornare ad angoscianti pensieri quando l'oggetto del suo amore si allontana.
E' descritto benissimo... Ed è descritta in maniera superlativa la musica, nella creazione, nell'esecuzione... nel profondo bisogno di lei che porta Kuhn a scriverla furiosamente nelle notti insonni.
Per un certo verso mi ricorda "I dolori del giovane Werther" che ho letto da poco, per le descrizioni intense dei sentimenti e le emozioni più intime, e per le immagini vivide della natura.
Forse mi sta colpendo perché tratta gli argomenti a me più cari: musica e sentimenti.