isola74
Lonely member
Un romanzo ambientato in Sicilia ai tempi nostri, tutto improntato sull’importanza positiva e negativa che può avere oggi l’informazione e come possa in qualche modo influire notevolmente su certe situazioni.
La vicenda ruota attorno alla redazione della RAI siciliana. Il direttore, Michele Caruso, tralascia di dare la notizia dell’avviso di garanzia a Manlio Caputo, figlio del leader della sinistra siciliana, accusato dell’omicidio della sua fidanzata, figlia a sua volta del segretario generale dell’Assemblea Regionale Siciliana. La ragazza è stata trovata morta a casa sua e quel cadavere crea non pochi problemi, per le rivalità politiche dei genitori dei due giovani e per le evidenti connessioni con i poteri economico, giudiziario, giornalistico e politico dell’isola, una rete così solida - il "rizzaglio" appunto- cui è difficile sfuggire perché i piombini che girano tutt’intorno la portano a fondo e poi una corda la serra e dentro ci restano i pesci, “i pesci cchiù stùpiti o i cchiù lenti, naturalmente, pirchì quelli cchiù sperti, videnno la riti calare, si scansano ‘n tempo”.
Premesso che adoro Camilleri, e che credo che i suoi libri migliori siano quelli senza Montalbano, questa volta sono rimasta un poco delusa.
Il libro (scritto sempre alla sua maniera, per carità, quindi bene!!) mi è sembrato a tratti dispersivo, privo di quella verve che in genere ti fa fare l'alba per seguire gli sviluppi della storia(a me è capitato!:wink.
E la fine, troppo amara per me, senza conclusione, o, se conclusione c'è, a me non piace.
Voto 3/5
La vicenda ruota attorno alla redazione della RAI siciliana. Il direttore, Michele Caruso, tralascia di dare la notizia dell’avviso di garanzia a Manlio Caputo, figlio del leader della sinistra siciliana, accusato dell’omicidio della sua fidanzata, figlia a sua volta del segretario generale dell’Assemblea Regionale Siciliana. La ragazza è stata trovata morta a casa sua e quel cadavere crea non pochi problemi, per le rivalità politiche dei genitori dei due giovani e per le evidenti connessioni con i poteri economico, giudiziario, giornalistico e politico dell’isola, una rete così solida - il "rizzaglio" appunto- cui è difficile sfuggire perché i piombini che girano tutt’intorno la portano a fondo e poi una corda la serra e dentro ci restano i pesci, “i pesci cchiù stùpiti o i cchiù lenti, naturalmente, pirchì quelli cchiù sperti, videnno la riti calare, si scansano ‘n tempo”.
Premesso che adoro Camilleri, e che credo che i suoi libri migliori siano quelli senza Montalbano, questa volta sono rimasta un poco delusa.
Il libro (scritto sempre alla sua maniera, per carità, quindi bene!!) mi è sembrato a tratti dispersivo, privo di quella verve che in genere ti fa fare l'alba per seguire gli sviluppi della storia(a me è capitato!:wink.
E la fine, troppo amara per me, senza conclusione, o, se conclusione c'è, a me non piace.
Voto 3/5
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