Roberto
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Ne Il Fuggiasco Massimo Carlotto racconta gli anni della sua latitanza trascorsi tra Parigi e il Messico. Al centro di una clamorosa vicenda giudiziaria, Massimo Carlotto si ritrova nel 1982 con una condanna per omicidio volontario. Decide così di rivendicare la sua innocenza e si ritrova latitante nella Parigi che ospita rifugiati politici ed esuli e poi in Messico tra i gruppi che cercano di riorganizzare la lotta dei campesinos.
Il fuggiasco diventa Bernard, poi Gustave e ancora turista, studente, psichiatra. Sono anni intensi di solidarietà, amicizia e amori, ma anche di profonda solitudine e di malattia.
Il racconto è duro e al tempo stesso ironico: la paura, l'angoscia , i rapporti con la sua famiglia, gli incontri bizzarri, i trucchi per nascondersi, i mestieri più disparati.
Dopo tre anni di latitanza, in seguito ad una soffiata alla polizia messicana, si ritrova espulso su un aereo per l'Italia, dove si consegnerà alle autorità. Poi i comitati per la revisione del processo, gli incredibili esiti di quella revisione, fino alla conclusione della vicenda giudiziaria nel 1993 con il provvedimento di grazia firmato dall'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
Durante la latitanza, ad un amico che gli consiglia di cominciare una nuova vita in un luogo sicuro, Massimo Carlotto dice: " Non mi interessa una nuova vita. Mi interessa quella che avevo prima".
Buona lettura