Ecco la trama:
I coniugi Pitt si sono appena trasferiti nella loro nuova casa nell'elegante quartiere di Kensington. Mike lavora nella City come merchant banker, Jenny è consulente di una prestigiosa catena di negozi; hanno due figlie, Amy e Lucy. Una famiglia borghese, benestante, "normale". E tuttavia qualcosa comincia a non funzionare quando la maestra della piccola Lucy legge nei comportamenti della bambina turbamento e disagio. Sembrerebbe soltanto una seccatura, invece per Mike Pitt è l'inizio di un incubo. Per uscire dal labirinto di accuse che lo mettono con le spalle al muro si rivolge a Steve Booth, avvocato specializzato in diritto di famiglia abituato a confrontarsi con la clientela disagiata e multietnica di Brixton. Mentre Jenny continua a ripetere che "Lucy sta benissimo" e crede fermamente nell'innocenza del marito - cosa che esaspera il clima di sospetto e l'ostilità dei servizi sociali -, Steve Booth e il suo studio devono muoversi in una ragnatela di accuse che si infittisce di giorno in giorno, in un gioco sempre più paradossale di ambiguità e ossessioni.
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Il libro mi aveva catturato per il particolare tema trattato. I maltrattamenti nei confronti dei bambini rappresentano un aspetto della violenza particolarmente angoscioso. Cosa succede quando un bambino accusa un genitore di abuso? Il tema è oltremodo difficile da affrontare, ma l’autrice ci descrivere uno spaccato della macchina della giustizia che impone molte riflessioni. Avvocati, periti, assistenti sociali: chi sono, da dove vengono, perché svolgono quel lavoro, sono liberi da pregiudizi, quanta passione ancora mettono in quello che fanno……
Il libro tiene attaccati alle vicende della famiglia Pitt fino alla fine, anche se…….
I personaggi alla fine sono poco delineati e risultano sfuggenti. Anche il cambiamento dei genitori di fronte alla disavventura che stanno vivendo sfugge al lettore. Chi è Steve Both – avvocato bravo e particolare con una maniacale passione per le piante da appartamento? …. E tutte quelle storie parallele, che ci raccontano l’impatto sull’amministrazione della giustizia delle varie forme di violenza – violenza fisica, pedofilia, .. – alla fine sono trattate con superficialità e rappresentano solo un appesantimento.
Rimane in sottofondo il tema della relazione, quell’intricato sistema di rapporti che instauriamo ogni giorno, sottoposti a superficialità, giudizio, approssimazione, non rispetto che rende a volte la vita più complicata di quanto sia già.
I coniugi Pitt si sono appena trasferiti nella loro nuova casa nell'elegante quartiere di Kensington. Mike lavora nella City come merchant banker, Jenny è consulente di una prestigiosa catena di negozi; hanno due figlie, Amy e Lucy. Una famiglia borghese, benestante, "normale". E tuttavia qualcosa comincia a non funzionare quando la maestra della piccola Lucy legge nei comportamenti della bambina turbamento e disagio. Sembrerebbe soltanto una seccatura, invece per Mike Pitt è l'inizio di un incubo. Per uscire dal labirinto di accuse che lo mettono con le spalle al muro si rivolge a Steve Booth, avvocato specializzato in diritto di famiglia abituato a confrontarsi con la clientela disagiata e multietnica di Brixton. Mentre Jenny continua a ripetere che "Lucy sta benissimo" e crede fermamente nell'innocenza del marito - cosa che esaspera il clima di sospetto e l'ostilità dei servizi sociali -, Steve Booth e il suo studio devono muoversi in una ragnatela di accuse che si infittisce di giorno in giorno, in un gioco sempre più paradossale di ambiguità e ossessioni.
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Il libro mi aveva catturato per il particolare tema trattato. I maltrattamenti nei confronti dei bambini rappresentano un aspetto della violenza particolarmente angoscioso. Cosa succede quando un bambino accusa un genitore di abuso? Il tema è oltremodo difficile da affrontare, ma l’autrice ci descrivere uno spaccato della macchina della giustizia che impone molte riflessioni. Avvocati, periti, assistenti sociali: chi sono, da dove vengono, perché svolgono quel lavoro, sono liberi da pregiudizi, quanta passione ancora mettono in quello che fanno……
Il libro tiene attaccati alle vicende della famiglia Pitt fino alla fine, anche se…….
I personaggi alla fine sono poco delineati e risultano sfuggenti. Anche il cambiamento dei genitori di fronte alla disavventura che stanno vivendo sfugge al lettore. Chi è Steve Both – avvocato bravo e particolare con una maniacale passione per le piante da appartamento? …. E tutte quelle storie parallele, che ci raccontano l’impatto sull’amministrazione della giustizia delle varie forme di violenza – violenza fisica, pedofilia, .. – alla fine sono trattate con superficialità e rappresentano solo un appesantimento.
Rimane in sottofondo il tema della relazione, quell’intricato sistema di rapporti che instauriamo ogni giorno, sottoposti a superficialità, giudizio, approssimazione, non rispetto che rende a volte la vita più complicata di quanto sia già.
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