E' il romanzo che ha segnato l'incontro fra il pubblico italiano e Luis Sepulveda. Rivivono così la passione e i valori che hanno ispirato uno degli scrittori di riferimento della nuova letteratura latinoamericana. La storia del vecchio che vive ai margini della foresta amazzonica ecuadoriana con la sola compagnia dei romanzi d'amore prediletti ha appassionato tanti lettori in tutto il mondo. Ma il vero patrimonio di Antonio Josè Bolìvar Proano, ciò che lo rende un personaggio indimenticabile, è una sapienza speciale, assorbita dalla grande foresta ai tempi in cui viveva immerso nel cuore della selva insieme agli indios shuar: un accordo intimo con i ritmi e i segreti della natura che i gringos, capaci soltanto di sfruttare e distruggere, non sanno capire. Solo un uomo come lui può dunque adempiere al compito ingrato di inseguire e uccidere il 'tigrllo', il felino accecato dal dolore per lo sterminio dei suoi piccoli, che si aggira minaccioso per vendicarsi sull'uomo. Questo romanzo è la storia del loro incontro, ma soprattutto è un canto d'amore dedicato all'ultimo luogo in cui la terra preserva intatta la sua verginità. "A volte, affacciato sulla riva del Mar Cantabrico" scrive oggi Sepulveda nella prefazione a questa nuova edizione, "lascio che il mio sguardo si perda all'orizzonte. So che dall'altra parte, risalendo il gran Rio delle Amazzoni e le altre migliaia di fiumi che lo alimentano, nel cuore della selva, con vent'anni in più sulle spalle, Antonio Josè Bolìvar Proano se ne sta in piedi, con un libro aperto sul tavolo, a leggere lentamente i suoi romanzi d'amore, in salvo dall'ostinata barbarie umana."
A me è piaciuto molto, forse il suo romanzo più bello.
A me è piaciuto molto, forse il suo romanzo più bello.
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