Attraverso le storie surreali di tre generazioni di danesi, Hoeg traccia un affresco del Sogno Danese per eccellenza (ma non è forse il Sogno che si respira ad ogni latitudine): un sogno di normalità e di intimità, di affetti confortevoli e sicuri, di protezione contro l’avanzare del tempo e del cambiamento. Un sogno destinato ad essere infranto, dall’esplodere delle passioni, dall’incontro con strani personaggi che vengono dal sud dell’Europa e che portano con sé, attraverso la magia del circo, il vasto ventaglio delle possibilità.
Una lettura non facile, il cui significato sfugge continuamente e che alla fine si lascia possedere più per intuizione che per reale comprensione; la scrittura, estremamente piano, non indulge ad alcun tipo di compiacimento favolistico. Da leggere con lentezza e con numerose pause di riflessione.