Dorylis
Fantastic Member
Un magistrato bianco, che per decenni si è occupato degli eventi del piccolo insediamento di frontiera in cui vive, ignorando la guerra tra i barbari e l'Impero che pure incombe sulla cittadina, si trova all'improvviso a confrontarsi con la realtà: dapprima comincia a simpatizzare con i prigionieri angariati durante gli interrogatori, poi si innamora di una di loro, una barbara. Tanto l'amore quanto la dura condizione carceraria lo spingono a compiere, finalmente, un atto di ribellione.
Letto in occasione della sfida dei 5 continenti per l'Africa, ho avuto modo di conoscere questo grande scrittore premio Nobel 2003 che con uno stile di scrittura semplice e spesso indiretto, riesce come non mai a farti riflettere sulla nostra paura dello straniero, del nostro a volte irrazionale rifiuto di approccio con altre civiltà considerate "incivili" se paragonate all'Occidente industrializzato.
Questo libro che è ambientato in una terra di nessuno (che per certi versi ricorda le grandi distese desertiche dell'Africa) è un piccolo gioiello contro tutte le forme esistenti di pregiudizio sociale. Il magistrato bianco che si trova a dover tutelare l'ultima frontiera di un potente Impero coloniale, viene così attraverso il contatto con una ragazza "barbara" menomata dalle continue torture, a conoscenza di una realtà di valori e sorprusi di cui era del tutto inconsapevole.
In questo libro si può notare un'aperta critica al Sudafrica dell'apartheid, alla fine per Coetzee di fondamentale importanza è testimoniare contro queste forme di segregazione e violenza. Un capolavoro, BELLISSIMO! TUNZZZ
Letto in occasione della sfida dei 5 continenti per l'Africa, ho avuto modo di conoscere questo grande scrittore premio Nobel 2003 che con uno stile di scrittura semplice e spesso indiretto, riesce come non mai a farti riflettere sulla nostra paura dello straniero, del nostro a volte irrazionale rifiuto di approccio con altre civiltà considerate "incivili" se paragonate all'Occidente industrializzato.
Questo libro che è ambientato in una terra di nessuno (che per certi versi ricorda le grandi distese desertiche dell'Africa) è un piccolo gioiello contro tutte le forme esistenti di pregiudizio sociale. Il magistrato bianco che si trova a dover tutelare l'ultima frontiera di un potente Impero coloniale, viene così attraverso il contatto con una ragazza "barbara" menomata dalle continue torture, a conoscenza di una realtà di valori e sorprusi di cui era del tutto inconsapevole.
In questo libro si può notare un'aperta critica al Sudafrica dell'apartheid, alla fine per Coetzee di fondamentale importanza è testimoniare contro queste forme di segregazione e violenza. Un capolavoro, BELLISSIMO! TUNZZZ
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