Licalzi, Lorenzo - Che cosa ti aspetti da me?

Ellis

New member
"Può la vita svelarsi quando sembra arrivata al capolinea? Può l'amore manifestarsi nel momento in cui ceni alle cinque del pomeriggio e vai a dormire alle sette? Questa è la storia di Tommaso Perez, brillante fisico nucleare, la sorprendente parabola della sua esistenza, dei suoi anni d'oro in compagnia dei più grandi scienziati del Novecento e dei suoi anni grigi confinato in una casa di riposo, inchiodato su una carrozzella. Ma la vita è così, ti porta in alto, ti fa credere di aver intuito l'assoluto, ti illude di aver compreso il senso delle cose, e poi ti risputa come un nocciolo di prugna. Tommaso Perez, in effetti, tutto a creduto e sperato tranne tranne di voltare pagina oltre i settanta, quando Elena, senza preavviso, entra nel suo mondo e a poco a poco lo rivoluziona"

Ragazzi, questo libro è veramente bello!
Profondamente ironico e commovente allo stesso tempo.
Finora non avevo mai pianto leggendo un libro...ma questo è riuscito a farmi scendere le lacrime mentre ero in metropolitana e cercavo a tutti i costi di ricacciarle giù!!!
Dalla trama sulla copertina può sembrare una storia banale e trita e ritrita di un vecchietto che si innamora, ma vi garantisco che c'è mooooooolto di più.....

Sapete che vi dico? Che finisco il libro che sto leggendo e poi me lo rileggo (letto più o meno un annetto fa)!!!!!
:D
 

Spilla

Well-known member
"Può la vita svelarsi quando sembra arrivata al capolinea? Può l'amore manifestarsi nel momento in cui ceni alle cinque del pomeriggio e vai a dormire alle sette? Questa è la storia di Tommaso Perez, brillante fisico nucleare, la sorprendente parabola della sua esistenza, dei suoi anni d'oro in compagnia dei più grandi scienziati del Novecento e dei suoi anni grigi confinato in una casa di riposo, inchiodato su una carrozzella. Ma la vita è così, ti porta in alto, ti fa credere di aver intuito l'assoluto, ti illude di aver compreso il senso delle cose, e poi ti risputa come un nocciolo di prugna. Tommaso Perez, in effetti, tutto a creduto e sperato tranne tranne di voltare pagina oltre i settanta, quando Elena, senza preavviso, entra nel suo mondo e a poco a poco lo rivoluziona"

Ragazzi, questo libro è veramente bello!
Profondamente ironico e commovente allo stesso tempo.
Finora non avevo mai pianto leggendo un libro...ma questo è riuscito a farmi scendere le lacrime mentre ero in metropolitana e cercavo a tutti i costi di ricacciarle giù!!!
Dalla trama sulla copertina può sembrare una storia banale e trita e ritrita di un vecchietto che si innamora, ma vi garantisco che c'è mooooooolto di più.....

Sapete che vi dico? Che finisco il libro che sto leggendo e poi me lo rileggo (letto più o meno un annetto fa)!!!!!
:D

Di Licalzi avevo letto un libro afferrato a caso sullo scaffale del supermercato e che non ho mai più visto, né sentito nominare. Il titolo era "Io no".
Incredibilmente mi aveva avvinto e commosso. Poi dell'autore si sono perse le tracce, credo...
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mi stavo arrovellando la mente per capire come fare a scrivere una recensione decente. Ci tenevo perché questo libro mi è stato consigliato da un caro amico. Ero convinta che non fosse ancora presente qui in PB, invece c'è, così posso solo scrivere due righe e postare qualche citazione. Il mio amico non me ne vorrà, tanto sa già che l'ho apprezzato.
Anche a me ha coinvolto parecchio e mi sono pure commossa (io che voglio diventare una dura, ho ancora il cuore tenero).
Ho trovato diversi punti di contatto tra la vita del protagonista e la mia, nonostante la differenza di età.
Ovviamente lo consiglio a tutti.

Citazioni:
Se non hai nessuno con cui parlare la vita finisce per essere un soliloquio. Lo è sempre,
intendiamoci, ma la conversazione distrae, distrae da quell'essere che hai dentro e che non ti dà tregua. Ho finito per convincermi che i libri o i film o tutto quello che facciamo, in fondo non serve che a questo, a fuggire da noi stessi.

Non sono mai stato un uomo tranquillo. Ho vissuto spesso nell'inquietudine, nel tormento
esistenziale, nel disagio, a volte. E anche nelle cose più semplici, quotidiane, sono sempre stato insofferente. Insofferente alle attese, alle code nei negozi, alla lentezza, di tutti i tipi, soprattutto quella mentale. Ho sempre provato nella mia vita, chissà perché, un sottile senso di non appartenenza, ovunque fossi, in qualsiasi situazione mi trovassi, fosse stata perfino una cena tra amici, magari solo per qualche istante, mi sentivo fuori posto.

Ci vorrebbe un miracolo, che tradotto in termini terreni vorrebbe dire una forza di volontà e un impegno che non troverei neppure se la cercassi per mille anni. Anche se, beninteso non è vero che volere è potere, ci sono cose più grandi di noi, montagne che non possiamo scalare, e io l'ho imparato sulla mia pelle.
 
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