Minnie
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In un dei più celebri romanzi della storia letteraria Lev Nikolaevic Tolstoj ci presenta la vita di alcune famiglie russe tra il 1805 e il 1815, attraverso le guerre napoleoniche che videro il famoso condottiero prima vincitore sulle armate russe, poi inesorabilmente sconfitto.
In quest'opera Tolstoj propone la sua concezione della storia, in aperta frattura con il passato e presente della storiografia: mentre al tempo gli storici credevano che la storia fosse fatta dal potere nelle mani di figure privilegiate, oppure della stampa e della cultura, l'autore russo crede fermamente nell'ineluttabilità del continuum storico, indipendente da eroi o potenti che si ritrovano ad essere strumenti del volere del popolo. Secondo Tolstoj sono serie di accadimenti, circostanze particolari, piccole occasioni o moti contingenti a decretare il concretizzarsi dei movimenti dei popoli, e le decisioni che si impongono sono solo alcune tra le decine di migliaia espresse in precedenza, e ci danno così l'idea della loro acuta e libera scelta, mentre sono solo frutto di situazioni imposte.
L'autore nell'ultima parte dell'opera riflette poi sul concetto di libero arbitrio opposto alla necessità ; confronta l'idea di libertà decisionale, che ha la nostra coscienza, con il concetto di ineluttabile necessità delle nostre azioni, che viene accettato dalla nostra ragione: un compito cui l'autore prodiga le sue energie, scardinando dalle fondamenta le ipotesi più misere e l'emotività che ci porterebbe a errare.
Chi si avvinasse a "Guerra e pace" dopo aver letto queste prime righe crederebbe sia più un trattato che un romanzo: ma in questa grandiosa opera la concezione storica e umana è la struttura fondamentale che permette l'evolversi della narrazione, un intreccio vivido e sapientemente descritto. Tra più di cinquecento personaggi presentati, i protagonisti del volume vivono e muoiono, tra splendidi tratteggi letterarie, argute considerazioni umane e morali che solo un grande autore come Tolstoj riesce a presentarci in modo così chiaro e diretto. Sono molte le emozioni suscitate in quest'opera: partecipazione alle gesta di quelli che abbiamo eletto a nostri eroi del racconto, odio verso le incomprensioni, fastidio, commozione, tristezza, gioia, felicità incondizionata: una visione corale del sentimento umano tratteggiata con dovizia di particolari.
In quest'opera Tolstoj propone la sua concezione della storia, in aperta frattura con il passato e presente della storiografia: mentre al tempo gli storici credevano che la storia fosse fatta dal potere nelle mani di figure privilegiate, oppure della stampa e della cultura, l'autore russo crede fermamente nell'ineluttabilità del continuum storico, indipendente da eroi o potenti che si ritrovano ad essere strumenti del volere del popolo. Secondo Tolstoj sono serie di accadimenti, circostanze particolari, piccole occasioni o moti contingenti a decretare il concretizzarsi dei movimenti dei popoli, e le decisioni che si impongono sono solo alcune tra le decine di migliaia espresse in precedenza, e ci danno così l'idea della loro acuta e libera scelta, mentre sono solo frutto di situazioni imposte.
L'autore nell'ultima parte dell'opera riflette poi sul concetto di libero arbitrio opposto alla necessità ; confronta l'idea di libertà decisionale, che ha la nostra coscienza, con il concetto di ineluttabile necessità delle nostre azioni, che viene accettato dalla nostra ragione: un compito cui l'autore prodiga le sue energie, scardinando dalle fondamenta le ipotesi più misere e l'emotività che ci porterebbe a errare.
Chi si avvinasse a "Guerra e pace" dopo aver letto queste prime righe crederebbe sia più un trattato che un romanzo: ma in questa grandiosa opera la concezione storica e umana è la struttura fondamentale che permette l'evolversi della narrazione, un intreccio vivido e sapientemente descritto. Tra più di cinquecento personaggi presentati, i protagonisti del volume vivono e muoiono, tra splendidi tratteggi letterarie, argute considerazioni umane e morali che solo un grande autore come Tolstoj riesce a presentarci in modo così chiaro e diretto. Sono molte le emozioni suscitate in quest'opera: partecipazione alle gesta di quelli che abbiamo eletto a nostri eroi del racconto, odio verso le incomprensioni, fastidio, commozione, tristezza, gioia, felicità incondizionata: una visione corale del sentimento umano tratteggiata con dovizia di particolari.
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