Zorba
tak kto zh ty, na konec?
Prima di iniziare il mio commento, vorrei rendere "edotto" chi mi legge, della pronuncia sia del nome dell'autore che del titolo del romanzo: Ganciaròff e ablòmoff (l'ultima o è più simile ad una a).
Potrà sembrare un vezzo questa precisazione ma, le orecchie di noi poveri russisti, ogni volta che sentono "storpiati" questi 2 nomi, soffrono..
Romanzo, a torto, poco noto in Italia rappresenta senz'altro l'apice della rappresentazione dell'uomo inutile. Contiene uno splendido spaccato della società russa e del cambiamento irreversibile che entrambi stavano vivendo fra gli anni 40 e 60 del XIX secolo.
Oblomov, il protagonista, è una delle vittime di quel cambiamento: nobile, padrone di una tenuta in una remota provincia dell'Asia, uomo dal cuore buono e leale, non riesce ad adattarsi a capire ciò che gli succede intorno e si rifugia così in un ostinato ozio che più che un vizio è un rifiuto filosofico del mondo. A lui, Gončarov, contrappone Stoltz: uomo pratico, attivo, e dedito solo al lavoro; insomma l'uomo nuovo di cui la Russia aveva tanto bisogno.
L'opera dunque sarà una vera e propri a cornucopia letteraria per tutti gli scrittori che lo seguiranno; basti pensare che il principe Myshkin è ispirato direttamente all'eroe di questo romanzo.
Alla sua pubblicazione seguiranno polemiche roventi fra critici democratici e conservatori, e l'influenza di questo romanzo sarà tale che dal suo titolo verrà addirittura ricavato il neologismo oblomovismo.
Personalmente questo è uno dei romanzi che più mi sono piaciuti.
Qualcuno di voi l'ha letto? (e se no, fatelo, che merita davvero!)
Potrà sembrare un vezzo questa precisazione ma, le orecchie di noi poveri russisti, ogni volta che sentono "storpiati" questi 2 nomi, soffrono..
Romanzo, a torto, poco noto in Italia rappresenta senz'altro l'apice della rappresentazione dell'uomo inutile. Contiene uno splendido spaccato della società russa e del cambiamento irreversibile che entrambi stavano vivendo fra gli anni 40 e 60 del XIX secolo.
Oblomov, il protagonista, è una delle vittime di quel cambiamento: nobile, padrone di una tenuta in una remota provincia dell'Asia, uomo dal cuore buono e leale, non riesce ad adattarsi a capire ciò che gli succede intorno e si rifugia così in un ostinato ozio che più che un vizio è un rifiuto filosofico del mondo. A lui, Gončarov, contrappone Stoltz: uomo pratico, attivo, e dedito solo al lavoro; insomma l'uomo nuovo di cui la Russia aveva tanto bisogno.
L'opera dunque sarà una vera e propri a cornucopia letteraria per tutti gli scrittori che lo seguiranno; basti pensare che il principe Myshkin è ispirato direttamente all'eroe di questo romanzo.
Alla sua pubblicazione seguiranno polemiche roventi fra critici democratici e conservatori, e l'influenza di questo romanzo sarà tale che dal suo titolo verrà addirittura ricavato il neologismo oblomovismo.
Personalmente questo è uno dei romanzi che più mi sono piaciuti.
Qualcuno di voi l'ha letto? (e se no, fatelo, che merita davvero!)
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