libraia978
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Questa la trama:
E' notte e il buio avvolge la campagna intorno a Milano. Due mani smuovono ansiose la terra indurita dal gelo. Sono le mani di Anna Pavesi, una donna fuori posto e spaventata, che scava per capire, per scoprire come finirà la storia che pochi giorni prima, in uno strano gioco d'equivoci, ha bussato alla sua porta.
A San Valentino il telefono di Anna ha squillato, ma per lei, separata da poco, nessun messaggio d'amore. Dall'altra parte del filo c'è Benedetta Vitali - nome noto della Milano bene - che le ha raccontato di Patrizia, una sorellastra dimenticata, tenuta a distanza per anni e poi ricomparsa all'improvviso e nel peggiore dei modi: in un fosso, uccisa da un'auto pirata su una strada di campagna. Quello che Benedetta chiede ad Anna è di aiutarla a ricostruire gli ultimi mesi di vita della sorellastra, di aiutarla ad avere di lei almeno un ricordo e a capire come mai, dopo la sepoltura, il cadavere sia scomparso. Ma cosa c'entra Anna in tutto questo? Non è la sua storia, e non è il suo mestiere. Lei non è un detective: è una psicologa. Eppure Benedetta insiste. Ha fiducia in lei, nella sua sensibilità, nella sua discrezione: il buon nome di una famiglia in vista non va infangato! E Anna, disoccupata da mesi e a corto di soldi, accetta l'anticipo di Benedetta e assume l'incarico.
Inizia così un'indagine insolita e spinosa, ambientata nella cupa atmosfera rurale che si respira ai margini della grande metropoli, sviluppata lungo un accidentato crinale di errori e ripensamenti in cui il caso è sovrano spietato e beffardo. Persa in un labirinto di equivoche relazioni familiari, Anna ne ricostruisce il delicato ricamo, inciampando più volte nelle piccole e grandi lacerazioni della propria vita privata.
Questo è il primo dei due romanzi di Perissinotto in cui compare come protagonista la dottoressa Anna Pavesi. Una psicologa, che si improvvisa, suo malgrado, detective. Una figura che si fa amare per il suo realismo, per le sue debolezze, le sue insicurezze, ecc. Uno stile, quello di Perissinotto, scarno ed essenziale, che non induce troppo in "evoluzioni letterarie"�, in questo molto simile al suo collega Lucarelli. Rimane una lettura interessante, uno dei pochi giallisti italiani degno di nota.
E' notte e il buio avvolge la campagna intorno a Milano. Due mani smuovono ansiose la terra indurita dal gelo. Sono le mani di Anna Pavesi, una donna fuori posto e spaventata, che scava per capire, per scoprire come finirà la storia che pochi giorni prima, in uno strano gioco d'equivoci, ha bussato alla sua porta.
A San Valentino il telefono di Anna ha squillato, ma per lei, separata da poco, nessun messaggio d'amore. Dall'altra parte del filo c'è Benedetta Vitali - nome noto della Milano bene - che le ha raccontato di Patrizia, una sorellastra dimenticata, tenuta a distanza per anni e poi ricomparsa all'improvviso e nel peggiore dei modi: in un fosso, uccisa da un'auto pirata su una strada di campagna. Quello che Benedetta chiede ad Anna è di aiutarla a ricostruire gli ultimi mesi di vita della sorellastra, di aiutarla ad avere di lei almeno un ricordo e a capire come mai, dopo la sepoltura, il cadavere sia scomparso. Ma cosa c'entra Anna in tutto questo? Non è la sua storia, e non è il suo mestiere. Lei non è un detective: è una psicologa. Eppure Benedetta insiste. Ha fiducia in lei, nella sua sensibilità, nella sua discrezione: il buon nome di una famiglia in vista non va infangato! E Anna, disoccupata da mesi e a corto di soldi, accetta l'anticipo di Benedetta e assume l'incarico.
Inizia così un'indagine insolita e spinosa, ambientata nella cupa atmosfera rurale che si respira ai margini della grande metropoli, sviluppata lungo un accidentato crinale di errori e ripensamenti in cui il caso è sovrano spietato e beffardo. Persa in un labirinto di equivoche relazioni familiari, Anna ne ricostruisce il delicato ricamo, inciampando più volte nelle piccole e grandi lacerazioni della propria vita privata.
Questo è il primo dei due romanzi di Perissinotto in cui compare come protagonista la dottoressa Anna Pavesi. Una psicologa, che si improvvisa, suo malgrado, detective. Una figura che si fa amare per il suo realismo, per le sue debolezze, le sue insicurezze, ecc. Uno stile, quello di Perissinotto, scarno ed essenziale, che non induce troppo in "evoluzioni letterarie"�, in questo molto simile al suo collega Lucarelli. Rimane una lettura interessante, uno dei pochi giallisti italiani degno di nota.
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