E' il primo libro di Guido Morselli che leggo e mi ha colpito la capacità di penetrare l'animo femminile, nel formarsi consapevole di un amore. Il libro è scritto come un diario, dove la protagonista, una scrittrice della borghesia milanese, vedova e madre di un ragazzo al fronte, siamo nel periodo fascista, si innamora di un amico del figlio, giovane operaio comunista, attivo nella lotta al regime, che si apre a lei nel manifestare la sua ideologia e ricambia la nascente passione. Cade ogni remora tra di loro e contro ogni differenza ideologica, vivranno tre mesi da quasi clandestini, un amore impossibile. Il romanzo è un percorso nelle emozioni e nei sentimenti dei due protagonisti, che si confrontano con l'appartenenza comunista di lui e quella borghese di lei, dove è la donna che farà lo sforzo maggiore di avvicinare due mondi che lui considera nettamente divisi.
Interessante e profonda la lettura di questo breve romanzo, alla scoperta di un autore che ancora continuerò a leggere.
Interessante e profonda la lettura di questo breve romanzo, alla scoperta di un autore che ancora continuerò a leggere.