mazzimiliano
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Premetto che il titolo originale del libro è "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?", ma gli hanno cambiato titolo almeno 2 volte e adesso lo si trova come Blade Runner, poichè è il libro che ha ispirato il famoso film del 1982. Si trova anche come "Il cacciatore di androidi".
E' la storia di Rick Deckard, un cacciatore di taglie, che si guadagna da vivere catturando androidi. La terra è diventata radioativa a causa della guerra mondiale, la maggiorparte delle persone sane sono emigrate sulle colonie nello spazio, sono rimasti solo gli "speciali", persone la cui intelligenza diminuisce giorno dopo giorno a causa della polvere radioattiva, e i nostalgici. Nelle colonie gli androidi sono accettati e ben visti, anzi a chi emigra dalla terra alle colonie ne viene regalato uno, ma sulla terra è proibito possederne e costruirne. Un gruppo di androidi però riesce a fuggire da marte e recarsi sulla terra. Inizia così la caccia da parte di Deckard, che vede l'occasione per guadagnare qualche soldo in più e comprarsi un vero animale in pelle e ossa, per sostiuire il suo animale meccanico, molto meno costoso. La storia prosegue con ironia e sarcasmo nella città di San Francisco del 1992 (che era nel futuro, rispetto a quando è stato scritto il libro), e si distingue abbastanza da quella trattata nel film omonimo, tranne che per il tema, e i nomi e ruoli dei protagonisti del film. Alcuni protagonisti e temi secondari del libro non compaiono nel film, ma nel libro sono ben caratterizzati e assumono un ruolo importante non tanto ai fini della narrazione, quanto per contribuire a sviluppare il senso di solitudine e smarrimento che pervade tutto il racconto.
Non vado oltre nel raccontare la storia per non rovinare la lettura, dico soltanto che l'ho trovato davvero un bel libro. La scrittura è molto fluida e tiene alta la tensione dall'inizio alla fine. La realtà in cui è ambientato il libro è molto meno "surreale" di quelle presentate in altri suoi libri (basti pensare a Ubik in cui fino alla fine non si capisce quale sia la vera realtà), ma vengono affrontati vari temi in modo brillante con delle allegorie a volte non facili da cogliere se letto in modo superficiale.
Memorabile quando, dopo l'ennesima litigata con la moglie, Rick dice, parafrasandolo, "ma come, io mi sforzo tanto, lavoro duro e rischio la vita per poter comprare uno struzzo vero, e lei non capisce!" Infatti avere un animale vero è considerato da tutti un privilegio, un ostentare il proprio benessere.
Il tema fondamentale è probabilmente il rapporto tra l'uomo e il diverso da sè, a più riprese il protagonista si trova di fronte grossi dubbi sulla natura degli androidi e ha sempre maggiore difficoltà a disfarsi di loro.
Io lo consiglio vivamente, ma non va letto in modo superficiale, perchè affronta varie tematiche tra le righe, ma in modo molto ironico e quasi surreale che potrebbe apparire assurdo e infantile, ma così non è.
Maggiori info: Il cacciatore di androidi - Wikipedia
E' la storia di Rick Deckard, un cacciatore di taglie, che si guadagna da vivere catturando androidi. La terra è diventata radioativa a causa della guerra mondiale, la maggiorparte delle persone sane sono emigrate sulle colonie nello spazio, sono rimasti solo gli "speciali", persone la cui intelligenza diminuisce giorno dopo giorno a causa della polvere radioattiva, e i nostalgici. Nelle colonie gli androidi sono accettati e ben visti, anzi a chi emigra dalla terra alle colonie ne viene regalato uno, ma sulla terra è proibito possederne e costruirne. Un gruppo di androidi però riesce a fuggire da marte e recarsi sulla terra. Inizia così la caccia da parte di Deckard, che vede l'occasione per guadagnare qualche soldo in più e comprarsi un vero animale in pelle e ossa, per sostiuire il suo animale meccanico, molto meno costoso. La storia prosegue con ironia e sarcasmo nella città di San Francisco del 1992 (che era nel futuro, rispetto a quando è stato scritto il libro), e si distingue abbastanza da quella trattata nel film omonimo, tranne che per il tema, e i nomi e ruoli dei protagonisti del film. Alcuni protagonisti e temi secondari del libro non compaiono nel film, ma nel libro sono ben caratterizzati e assumono un ruolo importante non tanto ai fini della narrazione, quanto per contribuire a sviluppare il senso di solitudine e smarrimento che pervade tutto il racconto.
Non vado oltre nel raccontare la storia per non rovinare la lettura, dico soltanto che l'ho trovato davvero un bel libro. La scrittura è molto fluida e tiene alta la tensione dall'inizio alla fine. La realtà in cui è ambientato il libro è molto meno "surreale" di quelle presentate in altri suoi libri (basti pensare a Ubik in cui fino alla fine non si capisce quale sia la vera realtà), ma vengono affrontati vari temi in modo brillante con delle allegorie a volte non facili da cogliere se letto in modo superficiale.
Memorabile quando, dopo l'ennesima litigata con la moglie, Rick dice, parafrasandolo, "ma come, io mi sforzo tanto, lavoro duro e rischio la vita per poter comprare uno struzzo vero, e lei non capisce!" Infatti avere un animale vero è considerato da tutti un privilegio, un ostentare il proprio benessere.
Il tema fondamentale è probabilmente il rapporto tra l'uomo e il diverso da sè, a più riprese il protagonista si trova di fronte grossi dubbi sulla natura degli androidi e ha sempre maggiore difficoltà a disfarsi di loro.
Io lo consiglio vivamente, ma non va letto in modo superficiale, perchè affronta varie tematiche tra le righe, ma in modo molto ironico e quasi surreale che potrebbe apparire assurdo e infantile, ma così non è.
Maggiori info: Il cacciatore di androidi - Wikipedia
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