Atwood, Margaret - L'altra Grace

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E' un capolavoro, leggetelo prima che la Atwood prenda il Nobel a cui è candidata già da alcuni anni.


Nel 1843 il Canada, periferia sonnacchiosa dell'Impero britannico, è scosso da un omicidio di inaudita ferocia. Vittime: un signorotto, Thomas Kinnear, e la sua governante-amante, Nancy Montgomery. Imputati: i due servi James McDermott e Grace Marks. Impiccato il primo senza troppi problemi, Grace, sballottata fra carceri e manicomi, rimane per tre decenni a turbare le pie e morbose coscienze del Nuovo e del Vecchio mondo. Innocentisti e colpevolisti, alienisti e mesmeristi, spiritualisti e ipnotizzatori, ognuno cerca di tirare Grace dalla sua parte: incarnazione di un'irriducibile femminilità forgiata a sua misura dalla cultura maschile, che si diletta a sovrapporle le maschere che più l'affascinano. Grace, volta a volta, è una sirena, una vampira, una vittima sacrificale, un santa, una martire. E comunque un soggetto ad alto rischio, dietro la sua aria preraffaellita: lo impara a proprie spese il baldanzoso dottor Simon Jordan, che inizia a frequentare Grace come un caso clinico, e finirà per esserne soggiogato, scoprendo i lati più oscuri di sè.
Tra lotta di classe e guerra tra i sessi, l'inconscio fa la sua comparsa nella Storia. E Margaret Atwood ne segue le tracce con il ritmo implacabile di un thriller. Dove però si è persa la certezza di chi sia la vittima e chi l'assassino: perchè "la colpevolezza non deriva da quello che hai fatto, ma da quello che gli altri hanno fatto a te".
 
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bouvard

Well-known member
Commento con spoiler

Scrivere un romanzo storico pone ovviamente dei paletti alla fantasia dell’autore, ci sono cioè dei dati a cui deve necessariamente sottostare. E la Atwood nell’Altra Grace ha dovuto sottostare a dei paletti. Grace Marks è stata accusata di omicidio insieme a James McDermott, ha trascorso quasi trent’anni in carcere, alla fine è stata graziata mentre Mcdermott è stato impiccato. Tutto questo non si poteva modificarlo altrimenti non sarebbe più stato un romanzo storico.
Ma la vicenda di Grace Marks è talmente nebulosa che la Atwood ha avuto un ampio margine di spazio in cui dare sfogo alla sua fantasia. E lo ha fatto. Ha creato dei personaggi che nella storia vera non ci sono, senza modificare minimamente i fatti storici. Ecco così il personaggio del dottor Jordan, l’uomo di scienza che avrebbe dovuto riempire i “vuoti” della memoria di Grace; e soprattutto Jeremhian in un certo senso “l’uomo-prezzemolo” del libro, quello che compare sempre nei momenti più salienti della storia, e spesso in veste diverse.
Ma chi è “l’altra” Grace del titolo? Semplicemente la Grace-persona che c’è dietro la Grace-assassina oppure è la Grace-Mary? E la Mary che “vive” dopo la sua morte chi è? Uno “spirito” che si impossessa del corpo di Grace o un “parto” della mente di Grace incapace di accettare la morte dell’amica? Per quanto all’epoca le sedute spiritiche avessero un grande successo e un buon seguito a me questa interpretazione non convince, sminuirebbe di parecchio l’intelligenza della Atwood. Preferisco pensare ad uno sdoppiamento della personalità come soluzione di questo rompicapo.
Tutto sommato il libro non mi è dispiaciuto, è una lettura scorrevole, ma diverse “soluzioni” della Atwood non mi sono piaciute, perciò per adesso continuo a preferirgli Il racconto dell’ancella.
 

qweedy

Well-known member
Amo molto Margaret Atwood, ma rimango sempre un poco delusa dai suoi romanzi, come se sfiorassero l'eccelso, ma manca sempre qualcosa per raggiungerlo.

In questo thriller ambientato nell'Ottocento, rimane il dubbio se la giovane Grace è innocente o colpevole, se è vittima di se stessa o se è un’abile manipolatrice. La giovane creatura plasmata e mortificata, repressa da un ambiente dominato da uomini che sembrano l’uno l’incarnazione dell’altro, è destinata al gesto violento come unica possibilità di riscatto.Grace è un personaggio realmente esistito, di cui si hanno abbastanza informazioni ma poche certezze, una possibile criminale che ha ucciso, o una vittima innocente? Quanti dubbi ancora rimangono, anche sul dottor Simon Jordan, affascinato dalla personalità articolata e sfuggente di Grace, su Jerome, che appare e scompare nella storia, forse l'unico amico che Grace abbia mai avuto.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Non ero certa si trattasse di una storia vera – avevo letto qualcosa al riguardo molto tempo fa – e ho letto tutto il libro cercando di indovinare la soluzione, perciò non avere la risposta mi ha deluso un po', come se la Atwood mi avesse tradito. Però questo non è un thriller e, per quanto la scrittrice abbia lavorato anche di fantasia, credo abbia rispettosamente lasciato intatti i dettagli importanti dell'accaduto, evitando di inventarsi una risposta alle domande che nella realtà non l'hanno avuta.
Grace è un'innocua creatura costretta al delitto da James, uomo volgare e privo di scrupoli, o una donna diabolica dal fascino ammaliante che ha mosso le fila della faccenda?
La personalità della ragazza, complessa e inafferrabile – un apparente candore misto a determinazione, a un carattere così forte da riuscire a dominare, pur dalla sua posizione di inferiorità, un giovane psicologo con la testa piena di sogni - ha certamente confuso le acque, spingendo gli “esperti” a formulare le più variegate teorie sul suo conto.
Il romanzo, seppur semplice nello stile pulito, coinvolgente e decisamente curato senza essere affatto pomposo, nella sostanza è complesso quanto il personaggio. Siamo in un momento storico in cui iniziano a delinearsi i progressi di una scienza forse ancora agli albori e le teorie che probabilmente porteranno alla definizione di alcune malattie mentali. Il libro, oltre che ben scritto e appassionante, è profondo al punto da spingersi oltre l'analisi delle sfaccettature dell'animo umano evidenti a un profano un po' sensibile, partendo dall'affascinante – per gli studiosi – idea che possano esistere due persone in una sola mente, e dallo studio di questa possibilità. Esiste davvero “l'altra Grace”? Ma poi chi è Grace, in realtà? La ragazza ha davvero rimosso parte degli eventi? O inganna tutti, dotata di una scaltrezza innata o acquisita che compensa in parte l'infelice situazione di partenza, quella di vittima? Innocente o no, lei è comunque vittima di una società in cui una donna giovane, povera e proveniente da un contesto sociale disagiato non verrà facilmente ascoltata e, oltretutto, vittima di un contesto in cui ciascuno cerca di “usarla” per i propri scopi: gli psicologi per i loro studi, il prete e le persone del comitato per poter mostrare al mondo la loro generosità cristiana, e così via. Darle un'altra possibilità e un po' di pace mi sembra in ogni caso un atto di giustizia. Bellissimo romanzo e affascinante storia, che viene il desiderio di approfondire.
 
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