Barbato, Paola - Mani nude

kikko

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Davide Bergamaschi. Occhi da bambino, corpo da adulto, forte e vivo come lo si è solo a sedici anni.. Il ragazzo viene rapito, scaraventato a forza su un camion e costretto a lottare a mani nude contro uno sconosciuto. È il suo ingresso nel mondo dei combattimenti clandestini all'ultimo sangue: o uccidi o vieni ucciso. All'inizio Davide piange, protesta, si ribella: cresciuto in una quotidianità ovattata e rassicurante, non sa cosa sia la violenza. Ma il suo corpo conosce l'istinto, e vince i primi incntri. Sopravvive in un mondo disumano, la prigionia, i soprusi, l'omicidio e la morte possono diventare accettabili, una nuova "normalità". Dopo 1442 giorni, un centinaio di incontri alle spalle e la perdita di ogni inibizione o moralità, di Davide Bergamaschi non sarà rimasto più niente e dalle sue ceneri sarà nato Batiza, il più feroce degli assassini.Commento: Un libro davvero molto bello, crudeltà e ferocia si alternano alla speranza che questi incontri dove uccidi o vieni ucciso possano terminare.In un mondo surreale fatto di nuovi gladiatori , sarete costretti senza volerlo a sostenere prima il povero Davide e poi il feroce Batiza .Voto da 1 a 5 ...5
 
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estersable88

dreamer member
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Come? Come si fa a commentare, "giudicare" recensire un libro così? Come si fa anche solo a pensarlo, un libro così, e poi a scriverlo? Tanta, tanta ammirazione per Paola Barbato che, a mio parere, ha scritto uno di quei (pochi) libri da cui poi non si torna più indietro. Crudo, duro eppure a tratti dolcissimo, "Mani nude" è il racconto di una realtà disumana dal punto di vista di un ragazzo, Davide, che vi entra a forza a sedici anni e ne viene, inevitabilmente, cambiato. Non è facile entrare in sintonia con la storia che all'inizio ci appare inspiegabile, forse incredibile, esattamente come dev'essere apparsa a Davide, la sera in cui, allontanatosi da solo da una festa con amici, viene rapito e catapultato in un mondo difficile da comprendere e persino da immaginare per chiunque. Eppure, come Davide, pur non smettendo mai di farci domande, anche noi cominciamo ad accettare l'inaccettabile, cominciamo ad abituarci alla prigionia, al sangue, all'omicidio, alla brutalità... e facciamo il tifo... non necessariamente per il più scontato dei personaggi, almeno nel mio caso. E fidatevi, il finale non è scontato: per tutta la durata della lettura ti fai un'idea di come potrebbe andare, ma poi... Poi è un attimo, un rigo, una frase, e tutto cambia prospettiva, ed ecco che rimetti in discussione tutto, e... E beh, questo! Questo fanno i libri belli... tostissimi, ma belli!
Per i più scettici, per i più schizzinosi, per quelli che storcono il naso di fronte a storie così truculente, beh... se volete non leggetelo, ma questa storia poteva essere raccontata solo così. Se ne sentiva il bisogno? Non lo so, forse... ma so che più che una semplice lettura questo libro è stata un'esperienza, una prova e che mi ha messo di fronte a concetti che prima conoscevo solo in forma di vaga teoria e che ora, volente o nolente, ho dovuto interiorizzare. Avrei anche la citazione giusta per farvi capire, ma preferisco non postarla: svelerei troppo della trama e vi priverei del piacere (o dello sgomento) della scoperta. Se ritenete di farcela, però, leggetelo. Vi direi anche di andare a guardare il film che presto ne verrà tratto, ma non avendolo ancora visto non so quanto sia fedele al libro. Perciò, o aspettate il film, o leggete il libro... in entrambi i casi, rischiate!
 
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