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IL LIBRO - Il libro più importante della cultura cinese, il Daodejing (Il Classico della Via e della Virtù) comincia così: “L’amore più grande lascia senza parole“. In questa frase è racchiusa tutta la forza di un sentimento che travolge l’anima e che spesso la prosciuga al punto da inaridirla per sempre; o che al contrario la riempie al punto da traboccare, cancellando la ragione e lasciando la persona in balia della sua forza, come un fuscello nel vento.
Quell’amore inesprimibile ora è qui, nelle pagine di questo romanzo: uomini e donne in balia dei propri sentimenti, che vivono le proprie vite uniti e divisi da vicende e passioni; e sullo sfondo un paese immenso, antichissimo, dalla civiltà ricca e complessa, che è cambiato con inaudita rapidità e violenza nello spazio breve di un secolo.
“Senza parole” ha il respiro profondo dell’epoca che racconta; la storia del Novecento, quella che ha cambiato volto e anima al mondo intero, che ha trascinato la Cina e i suoi figli in una modernità senza scampo, costata incredibili sofferenze. E ha il sapore del quotidiano nei suoi personaggi grandi e piccoli, meschini e veri, pieni di debolezze e capaci di straordinari eroismi.
È un affresco memorabile che rimanda alla grandezza del Dottor Zivago di Boris Pasternak, leggero e potente, un capolavoro in ogni pagina; un mosaico fatto di storie individuali e collettive, ricomposto, ricostruito e offerto alla memoria e al futuro.
Per capire cosa è davvero la Cina di oggi bisogna cominciare da qui, da questo libro. ‘Senza parole’ di Zhang Jie narra le storie di persone che si incontrano e rincontrano – figli, madri, spose, amanti – lungo i cento anni in cui il Paese è passato dal Medioevo alla fantascienza, senza soluzione di continuità.
È un romanzo splendido dai personaggi memorabili, avvincente come un giallo, appassionante e leggero come un poema; un romanzo grande quanto il Paese che racconta, tormentato, ambizioso, sofferto, che prende allo stomaco e alla testa. Dalla penna e dall’anima della più grande scrittrice cinese. [Francesco Sisci]
L’AUTORE - Nata a Pechino nel 1937, laureatasi in economia nel 1960, Zhang Jie ha lavorato in gioventù in ambito governativo fino al periodo di esilio forzato in campagna nel 1969, in piena Rivoluzione Culturale. È tornata a Pechino nel 1972, dove risiede tuttora.
È membro onorario dell’American Academy and Institute of Art and Letters, e nel 1989 ha vinto il premio Letterario Internazionale Malaparte. Senza parole ha ricevuto moltissimi riconoscimenti, diventando il libro di narrativa contemporanea più premiato della storia della Repubblica popolare cinese.
Ricevuto in regalo da una mia cara amica e mi è stato riferito da lei, che è veramente stupendo, come dicono tutte le sue recenzioni, quindi ve lo voglio consigliare vivamente, anche se ancora non posso esprimere un mio giudizio (non l'ho ancora letto ma, lo farò tra breve ).
Quell’amore inesprimibile ora è qui, nelle pagine di questo romanzo: uomini e donne in balia dei propri sentimenti, che vivono le proprie vite uniti e divisi da vicende e passioni; e sullo sfondo un paese immenso, antichissimo, dalla civiltà ricca e complessa, che è cambiato con inaudita rapidità e violenza nello spazio breve di un secolo.
“Senza parole” ha il respiro profondo dell’epoca che racconta; la storia del Novecento, quella che ha cambiato volto e anima al mondo intero, che ha trascinato la Cina e i suoi figli in una modernità senza scampo, costata incredibili sofferenze. E ha il sapore del quotidiano nei suoi personaggi grandi e piccoli, meschini e veri, pieni di debolezze e capaci di straordinari eroismi.
È un affresco memorabile che rimanda alla grandezza del Dottor Zivago di Boris Pasternak, leggero e potente, un capolavoro in ogni pagina; un mosaico fatto di storie individuali e collettive, ricomposto, ricostruito e offerto alla memoria e al futuro.
Per capire cosa è davvero la Cina di oggi bisogna cominciare da qui, da questo libro. ‘Senza parole’ di Zhang Jie narra le storie di persone che si incontrano e rincontrano – figli, madri, spose, amanti – lungo i cento anni in cui il Paese è passato dal Medioevo alla fantascienza, senza soluzione di continuità.
È un romanzo splendido dai personaggi memorabili, avvincente come un giallo, appassionante e leggero come un poema; un romanzo grande quanto il Paese che racconta, tormentato, ambizioso, sofferto, che prende allo stomaco e alla testa. Dalla penna e dall’anima della più grande scrittrice cinese. [Francesco Sisci]
L’AUTORE - Nata a Pechino nel 1937, laureatasi in economia nel 1960, Zhang Jie ha lavorato in gioventù in ambito governativo fino al periodo di esilio forzato in campagna nel 1969, in piena Rivoluzione Culturale. È tornata a Pechino nel 1972, dove risiede tuttora.
È membro onorario dell’American Academy and Institute of Art and Letters, e nel 1989 ha vinto il premio Letterario Internazionale Malaparte. Senza parole ha ricevuto moltissimi riconoscimenti, diventando il libro di narrativa contemporanea più premiato della storia della Repubblica popolare cinese.
Ricevuto in regalo da una mia cara amica e mi è stato riferito da lei, che è veramente stupendo, come dicono tutte le sue recenzioni, quindi ve lo voglio consigliare vivamente, anche se ancora non posso esprimere un mio giudizio (non l'ho ancora letto ma, lo farò tra breve ).