Blanca, che vive a Santiago del Cile dopo la dittatura, improvvisamente si ammala di afasia, malattia che consiste nella totale incapacità di comunicare, proprio quando una nuova coscienza del mondo le chiede di parlare. Da quel momento, costretta ad usare soltanto il linguaggio degli occhi, ripercorre la sua vita, gli affetti, i figli, gli amori, le amicizie (che costituiscono il leit-motiv dei libri della Serrano) rimettendo in discussione l'intera sua esistenza.
Bellissimo romanzo, a mio parere uno dei più intensi di questa autrice. Forse è banale, ma mi ha fatto riflettere sul fatto che possediamo un dono come la possibilità di comunicare con il mondo esterno in qualsiasi maniera, e non solo lo diamo per scontato ma non ne sfruttiamo neanche una minima parte (almeno io...).
Mia nonna mi insegnò a leggere. Mia nonna mi mostrò i libri e mi trasmise il suo amore per loro. Non ebbi scelta, fu la sua eredità. Mia nonna mi disse che con i libri non mi sarei mai sentita sola. Mi insegnò ad avere cura dei miei occhi fino a farmi sentire padrona del luogo più prezioso, più limpido. Mi spiegò che se mai mi fosse venuto meno l'udito, non sarebbe stata una grave perdita, tutto quello che valeva la pena ascoltare era già stato scritto e l'avrei potuto riscattare con gli occhi. Mi disse che se mi fosse mancata la voce, non sarebbe stata la fine del mondo. Avrei registrato i suoni dall'esterno senza restituirli e nessuno, tranne me, ne avrebbe sentito la mancanza.........
............Dovevo prendermi cura dei miei occhi. Solo con quelli avrei potuto leggere. Solo quelli mi avrebbero salvato dalla solitudine.
Bellissimo romanzo, a mio parere uno dei più intensi di questa autrice. Forse è banale, ma mi ha fatto riflettere sul fatto che possediamo un dono come la possibilità di comunicare con il mondo esterno in qualsiasi maniera, e non solo lo diamo per scontato ma non ne sfruttiamo neanche una minima parte (almeno io...).
Mia nonna mi insegnò a leggere. Mia nonna mi mostrò i libri e mi trasmise il suo amore per loro. Non ebbi scelta, fu la sua eredità. Mia nonna mi disse che con i libri non mi sarei mai sentita sola. Mi insegnò ad avere cura dei miei occhi fino a farmi sentire padrona del luogo più prezioso, più limpido. Mi spiegò che se mai mi fosse venuto meno l'udito, non sarebbe stata una grave perdita, tutto quello che valeva la pena ascoltare era già stato scritto e l'avrei potuto riscattare con gli occhi. Mi disse che se mi fosse mancata la voce, non sarebbe stata la fine del mondo. Avrei registrato i suoni dall'esterno senza restituirli e nessuno, tranne me, ne avrebbe sentito la mancanza.........
............Dovevo prendermi cura dei miei occhi. Solo con quelli avrei potuto leggere. Solo quelli mi avrebbero salvato dalla solitudine.