elena
aunt member
Stupenda opera della maturità di questo grande autore.
Come in altri libri, Dostoevskij riesce sempre a stupirmi per la capacità di scrivere opere di grande respiro, dove si intersecano numerosi personaggi e situazioni con il chiaro intento di sviscerare l’animo umano, facendo emergere tutte le meschinità e bassezze che vi si celano ….. spesso accompagnate da una sorta di genialità.
Accanto all’accurata analisi introspettiva, questo romanzo è molto incentrato sulla situazione politica della Russia, intorno al 1870 e, in particolare, sui moti rivoluzionari scoppiati sulla scia di fermenti liberal socialisti e anarchici. L’idea base del libro prende spunto da fatti reali che avevano colpito molto Dostoevskij, consolidando in lui l’idea di un fatale errore di valutazione di alcuni intellettuali dell’epoca, a parole infiammati dalle idee socialiste ma di fatto molto lontani dalla realtà del popolo. La visione di una società fortemente permeata dal male, estremizzato da idee che annebbiano la ragione, risente, indubbiamente, dell’esperienza di vita dell’autore (in gioventù era stato inviato in Siberia per aver partecipato ad un circolo culturale impegnato in progetti utopistici per risanare la società russa e, al suo rientro, aveva intrapreso un lento e progressivo ripensamento delle sue idee tanto che alla fine venne giudicato da molti un reazionario) ma rappresenta lo sfondo per analizzare le molte tematiche proposte in questo libro. I complessi rapporti genitori/figli, il desiderio di affrancarsi da un cupo passato, il fascino pericoloso di alcun idee irrazionali, la sterilità di alcuni intellettuali, la necessità di confutare l’esistenza di Dio sono alcuni degli argomenti trattati e in ognuno di essi l’autore riesce ad identificare la figura del “demone”. I demoni possono considerarsi perfettamente rappresentati dai vari rivoluzionari ritenuti nichilisti e dal protagonista Nicolaij Starovgin, figura che racchiude un coacervo di elementi negativi e maligni conditi da una perfetta indifferenza, ma si possono identificare in senso più generale nel lato oscuro presente in molti individui, lacerati da violenti conflitti interiori ma che non portano mai alla redenzione in quanto la sete di violenza annienta ogni altro sentimento.
Ho trovato questo romanzo veramente stupendo, ricco, profondo, emozionante e scorrevole……..per me è un vero e proprio capolavoro !!!
Voto il massimo!!!!!
Come in altri libri, Dostoevskij riesce sempre a stupirmi per la capacità di scrivere opere di grande respiro, dove si intersecano numerosi personaggi e situazioni con il chiaro intento di sviscerare l’animo umano, facendo emergere tutte le meschinità e bassezze che vi si celano ….. spesso accompagnate da una sorta di genialità.
Accanto all’accurata analisi introspettiva, questo romanzo è molto incentrato sulla situazione politica della Russia, intorno al 1870 e, in particolare, sui moti rivoluzionari scoppiati sulla scia di fermenti liberal socialisti e anarchici. L’idea base del libro prende spunto da fatti reali che avevano colpito molto Dostoevskij, consolidando in lui l’idea di un fatale errore di valutazione di alcuni intellettuali dell’epoca, a parole infiammati dalle idee socialiste ma di fatto molto lontani dalla realtà del popolo. La visione di una società fortemente permeata dal male, estremizzato da idee che annebbiano la ragione, risente, indubbiamente, dell’esperienza di vita dell’autore (in gioventù era stato inviato in Siberia per aver partecipato ad un circolo culturale impegnato in progetti utopistici per risanare la società russa e, al suo rientro, aveva intrapreso un lento e progressivo ripensamento delle sue idee tanto che alla fine venne giudicato da molti un reazionario) ma rappresenta lo sfondo per analizzare le molte tematiche proposte in questo libro. I complessi rapporti genitori/figli, il desiderio di affrancarsi da un cupo passato, il fascino pericoloso di alcun idee irrazionali, la sterilità di alcuni intellettuali, la necessità di confutare l’esistenza di Dio sono alcuni degli argomenti trattati e in ognuno di essi l’autore riesce ad identificare la figura del “demone”. I demoni possono considerarsi perfettamente rappresentati dai vari rivoluzionari ritenuti nichilisti e dal protagonista Nicolaij Starovgin, figura che racchiude un coacervo di elementi negativi e maligni conditi da una perfetta indifferenza, ma si possono identificare in senso più generale nel lato oscuro presente in molti individui, lacerati da violenti conflitti interiori ma che non portano mai alla redenzione in quanto la sete di violenza annienta ogni altro sentimento.
Ho trovato questo romanzo veramente stupendo, ricco, profondo, emozionante e scorrevole……..per me è un vero e proprio capolavoro !!!
Voto il massimo!!!!!