ryoko
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“Doppio sogno” o “Traumnovelle” di Arthur Schnitzler, scritto fra il '21 e il '25, è stato riportato recentemente alla luce dall'interesse suscitato dalla trasposizione cinematografica che ne ha fatto Kubrick con "Eyes wide shut". La novella, o doppia novella come voleva un precedente titolo scelto dall'Autore, narra le vicissitudini, vissute o solo sognate, di una coppia della borghesia viennese, Albertine e Fridolin. Il sogno-realtà di Albertine, carico di seduzione e desideri, non si discosta dalla realtà-sogno, a sua volta ricca di seduzione e desideri, che vive Fridolin. L'uno e l'altra sono i due rovesci della stessa medaglia, l'espressione dell'ambiguità in cui la coppia si muove, della crisi d'identità di ciascuno dei due, dell'allontanamento che si verifica fra loro, quasi senso di estraneità , che pure, per potersi esprimere, si "maschera", rivestendosi di molteplici emozioni. Ed è proprio una maschera, quella che Albertine fa trovare al marito sul guanciale, ad assurgere a simbolo di tale ambiguità di sentimenti ed emozioni, quasi prova tangibile del complesso mondo interiore con cui ciascuno di noi deve fare i conti, quello che Freud denominò "inconscio". E fu proprio Freud a scrivere nel '22 all'Autore, complimentandosi per la sua elevata capacità di autopercezione che lo aveva portato nientemeno là dove egli, Freud, era arrivato con grande fatica e lavoro.
Schnitzler aveva intuito l'esistenza di un mondo interiore ricco di contraddizioni, la differenza fra il mondo femminile, dove il sogno si veste di realtà, e quello maschile, dove la realtà assume i contorni sfumati del sogno.
E' in quest'ultimo concetto secondo me la vera essenza del libro di Schnitzler, che svela le differenze tra i due subconsci: quello maschile e quello femminile. La trasposizione cinematografica di Kubrick non credo abbia recepito pienamente l'essenza e il significato di tale opera.
Il libro si legge in mezza giornata, ma trasmette delle sensazioni molto particolari. Consigliato!
Schnitzler aveva intuito l'esistenza di un mondo interiore ricco di contraddizioni, la differenza fra il mondo femminile, dove il sogno si veste di realtà, e quello maschile, dove la realtà assume i contorni sfumati del sogno.
E' in quest'ultimo concetto secondo me la vera essenza del libro di Schnitzler, che svela le differenze tra i due subconsci: quello maschile e quello femminile. La trasposizione cinematografica di Kubrick non credo abbia recepito pienamente l'essenza e il significato di tale opera.
Il libro si legge in mezza giornata, ma trasmette delle sensazioni molto particolari. Consigliato!