Whatty
progressive member
ero sicuro di aver già parlato di sto libro, e mi pare strano infatti che non c'era prima tra le recensioni fatte:?
Vabe... comunque lo trovo semplicemente stupendo!
All'inizio la lettura puo risultare un po difficoltosa visto che spesso ci sono termini, o anche intere frasi, in inglese... però ci si abitua facilmente.
Questo è uno dei più importanti romanzi del neorealismo, uscito quando questo era già tramontato, e presenta anche certe differenze rispetto al neorealismo propriamente detto.
Questo ha a che vedere con il neorealismo praticamente solo per lo sfondo: la resistenza italiana. Se si osserva attentamente il romanzo però si osserva che è pieno di metafore, lo sfondo della guerra stesso è una metafora: rappresenta la vita, che comunque vada si conclude in maniera drammatica (più volte viene ripetuto con parole diverse il concetto: "sia se vincessimo che se perdessimo in un modo o nell'altro moriremo, combattiamo solo per rimandare quel momento sperando che chi verrà dopo sarà più fortunato").
In molti sono coloro che per questo motivo definiscono lo zio Beppe( ) un autore "neoromantico" piuttosto che neorealista.
Devo dire che mi ha appassionato molto, è uno di quei libri che ha un po cambiato anche me!
C'è da citare anche il film, che ogni tanto esclude qualche scena dal libro (cosa inevitabile...) però è comunque molto ben fatto e fedele alla narrazione, certe scene le immaginavo proprio come sono risultate poi essere nel film!!!
Vabe... comunque lo trovo semplicemente stupendo!
All'inizio la lettura puo risultare un po difficoltosa visto che spesso ci sono termini, o anche intere frasi, in inglese... però ci si abitua facilmente.
Questo è uno dei più importanti romanzi del neorealismo, uscito quando questo era già tramontato, e presenta anche certe differenze rispetto al neorealismo propriamente detto.
Questo ha a che vedere con il neorealismo praticamente solo per lo sfondo: la resistenza italiana. Se si osserva attentamente il romanzo però si osserva che è pieno di metafore, lo sfondo della guerra stesso è una metafora: rappresenta la vita, che comunque vada si conclude in maniera drammatica (più volte viene ripetuto con parole diverse il concetto: "sia se vincessimo che se perdessimo in un modo o nell'altro moriremo, combattiamo solo per rimandare quel momento sperando che chi verrà dopo sarà più fortunato").
In molti sono coloro che per questo motivo definiscono lo zio Beppe( ) un autore "neoromantico" piuttosto che neorealista.
Devo dire che mi ha appassionato molto, è uno di quei libri che ha un po cambiato anche me!
C'è da citare anche il film, che ogni tanto esclude qualche scena dal libro (cosa inevitabile...) però è comunque molto ben fatto e fedele alla narrazione, certe scene le immaginavo proprio come sono risultate poi essere nel film!!!