evelin
Charmed Member
In questo romanzo siamo in Inghilterra nel XVIII secolo, epoca di grandi cambiamenti, con la 'rivoluzione industriale' alle porte e le colonie americane in procinto di proclamare l'indipendenza.
La principale fonte di energia e' il carbone, estratto in abbondanza ma con metodi schiavisti nelle miniere scozzesi.
Ed è per il possesso di nuovi giacimenti che la famiglia dei Jamisson, potenti proprietari terrieri, complottano e tramano minacciati da un improvviso dissesto finanziario.
Con l'intrigo e l'inganno hanno messo a punto un piano che può farli brillantemente uscire dalle difficoltà. Ma non hanno fatto i conti col giovane McAsh, un minatore che ha deciso di spezzare le catene della schiavitù, e la bella Lizzie, figlia della piccola aristocrazia conquistata dagli ideali di indipendenza, alla ricerca di un luogo chiamato liberta'.
Una storia d'amore, di vendette e di ambizioni, ma sopratutto una storia di coraggio.
INIZIO
Quando mi trasferii nell'High Glen House mi dedicai subito con passione al giardinaggio, e fu cosi' che trovai il collare di ferro.
La casa era cadente e il giardino invaso dalle erbaccie.
Una vecchia signora un po' matta vi aveva abitato per 20 anni senza dare mai neppure una mano di vernice.Poi lei era morta e io avevo comprato la casa dal figlio, concessionario della Toyota a Kirkburm, la citta' piu' vicina a 80 km.
Forse vi domanderete perche' mai qualcuno acquisti una casa cadente a 80 km dal piu' vicino centro abitato.Ma io amo questa valle.Nei boschi ci sono cervi timidi, un nido d'aquila alla sommita' della cresta dei monti.
In giardino, passavo meta' del tempo appoggiato al badile, a guardare le pendici verdeazzurri dei monti.
Pero' scavavo, anche. Avevo deciso di piantare qualche arbusto intorno ad una costruzione secondaria: non e' bella, ha le pareti di assi e neppure una finestra, e volevo nasconderla con la vegetazione.Fu proprio scavando li che trovai una cassetta.
Non era molto grande, piu' o meno come quelle che contengono dodici bottiglie di vino pregiato. Non era neppure lussuosa: era di legno non verniciato, tenuto insieme da chiodi arrugginiti. La spaccai con il badile.
All'interno c'erano due oggetti.
Uno era un grosso libro molto vecchio. Mi emozionai un po', forse era una Bibbia di famiglia con una storia affascinante scritta sui risguardi..le nascite, i matrimoni di persone vissute nella mia casa cent'anni fa. Ma rimasi deluso. Quando lo aprii, scoprii che le pagine erano marce e non riuscii a leggere nemmeno una parola.
L'altro oggetto era un sacchetto di tela cerata. Era marcio anche quello e quando lo toccai con i guanti da giardinaggio si disintegro'.
Conteneva un cerchio di ferro di una quindicina di centrimetri di diametro. Era ossidato, ma il sacchetto di tela cerata aveva impedito che arrugginisse.
Era rozzo, probabilmente era stato fatto da un fabbro di paese e in un primo momento pensai che fosse un pezzo di carro o aratro.
Ma perche' mai qualcuno lo aveva avvolto meticolosamente nella tela cerata per conservarlo?
Il cerchio era spezzato ed era stato piegato. Comincia a pensare che fosse il collare imposto ad un prigioniero. Quando il prigioniero era fuggito, il cerchio era stato rotto con un pesante attrezzo da fabbro, quindi piegato per rimuoverlo.
Lo portai in casa e comincia a pulirlo. Ma il lavoro procedeva lentamente allora lo immersi per una notte in un prodotto antiossidante e l'indomani mattina riprovai.
Mentre lo lucidavo con uno straccio divento' visibile un iscrizione.
Era incisa in caratteri antiquati e svolazzanti, impiegai un po' di tempo per decifrarla ma ecco cosa diceva:
Quest'uomo e' proprietario di Sir George Jamminson di Fife
A.D 1767
Adesso e' qui, sulla mia scrivania, accanto al computer.
Lo uso come fermacarte. Spesso lo prendo e lo rigiro tra le mani e rileggo l'iscrizione.
Se il collare di ferro potesse parlare, mi chiedo, quale storia racconterebbe...
La principale fonte di energia e' il carbone, estratto in abbondanza ma con metodi schiavisti nelle miniere scozzesi.
Ed è per il possesso di nuovi giacimenti che la famiglia dei Jamisson, potenti proprietari terrieri, complottano e tramano minacciati da un improvviso dissesto finanziario.
Con l'intrigo e l'inganno hanno messo a punto un piano che può farli brillantemente uscire dalle difficoltà. Ma non hanno fatto i conti col giovane McAsh, un minatore che ha deciso di spezzare le catene della schiavitù, e la bella Lizzie, figlia della piccola aristocrazia conquistata dagli ideali di indipendenza, alla ricerca di un luogo chiamato liberta'.
Una storia d'amore, di vendette e di ambizioni, ma sopratutto una storia di coraggio.
INIZIO
Quando mi trasferii nell'High Glen House mi dedicai subito con passione al giardinaggio, e fu cosi' che trovai il collare di ferro.
La casa era cadente e il giardino invaso dalle erbaccie.
Una vecchia signora un po' matta vi aveva abitato per 20 anni senza dare mai neppure una mano di vernice.Poi lei era morta e io avevo comprato la casa dal figlio, concessionario della Toyota a Kirkburm, la citta' piu' vicina a 80 km.
Forse vi domanderete perche' mai qualcuno acquisti una casa cadente a 80 km dal piu' vicino centro abitato.Ma io amo questa valle.Nei boschi ci sono cervi timidi, un nido d'aquila alla sommita' della cresta dei monti.
In giardino, passavo meta' del tempo appoggiato al badile, a guardare le pendici verdeazzurri dei monti.
Pero' scavavo, anche. Avevo deciso di piantare qualche arbusto intorno ad una costruzione secondaria: non e' bella, ha le pareti di assi e neppure una finestra, e volevo nasconderla con la vegetazione.Fu proprio scavando li che trovai una cassetta.
Non era molto grande, piu' o meno come quelle che contengono dodici bottiglie di vino pregiato. Non era neppure lussuosa: era di legno non verniciato, tenuto insieme da chiodi arrugginiti. La spaccai con il badile.
All'interno c'erano due oggetti.
Uno era un grosso libro molto vecchio. Mi emozionai un po', forse era una Bibbia di famiglia con una storia affascinante scritta sui risguardi..le nascite, i matrimoni di persone vissute nella mia casa cent'anni fa. Ma rimasi deluso. Quando lo aprii, scoprii che le pagine erano marce e non riuscii a leggere nemmeno una parola.
L'altro oggetto era un sacchetto di tela cerata. Era marcio anche quello e quando lo toccai con i guanti da giardinaggio si disintegro'.
Conteneva un cerchio di ferro di una quindicina di centrimetri di diametro. Era ossidato, ma il sacchetto di tela cerata aveva impedito che arrugginisse.
Era rozzo, probabilmente era stato fatto da un fabbro di paese e in un primo momento pensai che fosse un pezzo di carro o aratro.
Ma perche' mai qualcuno lo aveva avvolto meticolosamente nella tela cerata per conservarlo?
Il cerchio era spezzato ed era stato piegato. Comincia a pensare che fosse il collare imposto ad un prigioniero. Quando il prigioniero era fuggito, il cerchio era stato rotto con un pesante attrezzo da fabbro, quindi piegato per rimuoverlo.
Lo portai in casa e comincia a pulirlo. Ma il lavoro procedeva lentamente allora lo immersi per una notte in un prodotto antiossidante e l'indomani mattina riprovai.
Mentre lo lucidavo con uno straccio divento' visibile un iscrizione.
Era incisa in caratteri antiquati e svolazzanti, impiegai un po' di tempo per decifrarla ma ecco cosa diceva:
Quest'uomo e' proprietario di Sir George Jamminson di Fife
A.D 1767
Adesso e' qui, sulla mia scrivania, accanto al computer.
Lo uso come fermacarte. Spesso lo prendo e lo rigiro tra le mani e rileggo l'iscrizione.
Se il collare di ferro potesse parlare, mi chiedo, quale storia racconterebbe...
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