Dostoevskij, Fedor - L'Idiota

elena

aunt member
Non è facile commentare i grandi capolavori di Dostoeveskij, e per me è ancora più difficile degli altri parlare dell’Idiota in quanto sono stata profondamente colpita non tanto dalla storia quanto dalle forti emozioni suscitate dalla figura del protagonista.
Il principe Lev Myskin incarna gli ideali di amore, altruismo, compassione, purezza, castità, in una maniera così disarmante da mettere necessariamente in crisi tutti gli interpreti del mondo reale che inevitabilmente lo percepiscono come un essere pericoloso. La sua logica assolutamente infantile (infatti riesce ad essere compreso ed apprezzato solo dai bambini o da coloro che hanno inconsapevolmente mantenuto in sé la componente fanciullesca, per gli altri è un semplice “Idiota”) è talmente sincera e schietta che egli accetta senza alcuna difficoltà la possibilità di cogliere la bellezza in ogni aspetto della vita umana e in ogni individuo, anche in quello socialmente considerato il più abietto. Il principe concilia, con la sua non compresa grande intelligenza, la natura e lo spirito e riconosce nei pensieri la coesistenza dei poli contrari (amore nell’odio, bellezza nella bruttura, sincerità nella bugia, bontà nella perfidia); ma questo atteggiamento rappresenta un nemico per l’ordine costituito, perché fa crollare le certezze e le regole dietro cui si barricano i benpensanti della società. La fiducia assoluta negli altri e l’umiltà di Myskin spingono inaspettatamente i suoi interlocutori a mettere a nudo i loro dolori, a confidare le loro bassezze e questo travolge le barriere che ognuno di loro si era costruito per sopravvivere in una società maligna e crudele; ma la bontà e la pietà non sono gli ingredienti giusti per redimere l’umanità. Il barlume di speranza intravisto con la celebre frase “La bellezza salverà il mondo” viene completamente travolto dall’antagonismo, dall’odio, dalla passionalità dei sentimenti dei vari personaggi che interagiscono con il principe, che sarà costretto a rinchiudersi nella sua follia (come Don Chisciotte) per sfuggire alla crudeltà del mondo.


La storia in sè è abbastanza semplice e animata da numerosi personaggi (dai nomi come al solito impronunciabili e difficili da ricordare): il giovane Lev Myskin torna in Russia dopo anni passati in Svizzera per curarsi.
Appartiene ad una nobile famiglia decaduta ma prestigiosa e ha ricevuto dal suo protettore una consistente eredità; con la sua piena fiducia negli altri cerca di inserirsi nella società russa ma ben presto la sua "diversità" scatena una serie di eventi e situazioni di cui è involontario e passivo autore: l'affascinante Nastasja Filippovna, chiacchierata mantenuta di un vecchio nobile e contesa sposa di altri personaggi, si innamora di Myskin così come la bella Aglavja, viziata e capricciosa figlia di un rispettato generale. Attorno a questo intreccio, si inseriscono altre figure direttamente o indirettamente interessate alla vicenda o semplicemente desiderose di confrontarsi con questo "particolare principe" che continua a subire gli eventi senza capacità di imporre la sua volontà.
E' interessante la descrizione della Russia dell'epoca caratterizzata da personaggi che sembrano rappresentare l'aspetto conservatore, rigido e apparentemente nobile di una società basata su antichi valori ma anche animata da giovani, nichilisti o romantici, che sembrano voler sovvertire il mondo con la forza delle lo passioni.




Voto 5/5 (ma se avesse senso....anche 6/5, 7/5, 8/5........:wink:!!!)
 

darida

Well-known member
Già finito?!?!
per il momento è l'unico commento che posso fare... complimenti per la velocità di lettura elena! :wink: :D
 

elena

aunt member
Già finito?!?!
per il momento è l'unico commento che posso fare... complimenti per la velocità di lettura elena! :wink: :D

Credo semplicemente di aver iniziato molto molto prima di te :wink:!!!

Aspetto con ansia i tuoi commenti.......così magari approfondiamo qualche parte insieme :D!!!
 

darida

Well-known member
Credo semplicemente di aver iniziato molto molto prima di te :wink:!!!

Aspetto con ansia i tuoi commenti.......così magari approfondiamo qualche parte insieme :D!!!

Con piacere, purchè tu non abbia fretta. :D
Quando affronto scrittori e testi di un certo calibro mi ci vuole un po' a carburare, ma è anche un piacere, come gustare un sorbetto moooolto lentamente, quindi mi capita di leggere soffermandomi a "gustare" per benino ogni parola, ogni sfumatura, finchè non entro bella comoda nella storia, non mi sposto molto dalle prime pagine :mrgreen: ma Fedor certamente merita tanta dedizione :wink:
 

elena

aunt member
Con piacere, purchè tu non abbia fretta. :D
Quando affronto scrittori e testi di un certo calibro mi ci vuole un po' a carburare, ma è anche un piacere, come gustare un sorbetto moooolto lentamente, quindi mi capita di leggere soffermandomi a "gustare" per benino ogni parola, ogni sfumatura, finchè non entro bella comoda nella storia, non mi sposto molto dalle prime pagine :mrgreen: ma Fedor certamente merita tanta dedizione :wink:

Quoto al 100% :wink:!!!! E ti aspetto ben volentieri :D!!!
 

klosy

Cicciofila Member
E' uno degli ultimi libri che ho letto, voglio aspettare ancora un po' per esprimere un giudizio.
 

klosy

Cicciofila Member
Ho appena dato il mio voto:
4/5, anche se sono stata a lungo indecisa se dargli o no il massimo dei voti,
diciamo che ci fossero stati i mezzi voti avrebbe preso 4,5/5

Naturalmente si tratta di un libro molto profondo,
in cui ciò che affascina non è tanto il concatenarsi degli eventi,
ma il modo di approcciarsi a questi avvenimenti che ha il protagonista.

L'idiota, altri non è se non lo stesso Dostoevskij,
persona e personaggio sono tutt'altro che semplici da comprendere,
per questo il principe Myskin viene definito "idiota", e a rendere ancora più viva la convinzione che lo sia davvero, contribuiscono gli attacchi epilettici di cui è schiavo (e di cui soffriva lo stesso Dostoevskij).

Mi ha colpito, all'inizio del libro, quando il Principe si trova a parlare per la prima volta con la moglie e le figlie del generale,
la descrizione che viene fatta di un condannato a morte che viene portato al patibolo e all'ultimo secondo gli viene comunicato che la condanna non ci sarà,
si tratta di un fatto successo davvero a Dostoevskij, che trasmette, per mezzo del Principe, tutto ciò che si prova nei 3 minuti prima di essere ammazzato.


Ah, dimenticavo, non ho dato il massimo dei voti perchè ho trovato il finale troppo veloce e perchè ho capito solo dopo un paio di pagine ciò che era successo realmente (forse sono un po' defi io! :? :mrgreen:),
comunque è un libro che non può mancare nella biblioteca di chi ama i classici russi.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Bellissimo romanzo, commovente fino alle lacrime, la figura di Myskin è da rivalutare in una realtà come la nostra come il vero eroe positivo di una società arrivista e cinica. Io amo questo uomo...:ad:
 

darida

Well-known member
Finito! Finalmente, si perche' devo ammettere che non e' stata impresa semplice.
Fosse solo per la simpatica idea del caro Fedor di usare solo raramente lo stesso appellativo per lo stesso personaggio, ma non solo questo...e' come dire "tanto", prolisso a tratti dispersivo, certamente impegnativo-non che questo sia un difetto...- . Uno scandaglio incessante dell'animo umano con l'effetto di sfinirti, coinvolgerti, commuoverti e perche' no qualche volta addormentarti per la troppa tensione emotiva :mrgreen: immagino
Gran libro comunque, soddisfatta di essere arrivata alla fine, magari prima di attaccare "Delitto e castigo" mi fo una pausa da lettura evasiva :D
 

klosy

Cicciofila Member
Finito! Finalmente, si perche' devo ammettere che non e' stata impresa semplice.
Fosse solo per la simpatica idea del caro Fedor di usare solo raramente lo stesso appellativo per lo stesso personaggio, ma non solo questo...e' come dire "tanto", prolisso a tratti dispersivo, certamente impegnativo-non che questo sia un difetto...- . Uno scandaglio incessante dell'animo umano con l'effetto di sfinirti, coinvolgerti, commuoverti e perche' no qualche volta addormentarti per la troppa tensione emotiva :mrgreen: immagino
Gran libro comunque, soddisfatta di essere arrivata alla fine, magari prima di attaccare "Delitto e castigo" mi fo una pausa da lettura evasiva :D


Ciao Darietta
29.gif

pure io, dopo aver finito L'idiota ho pensato:
"Adesso, per un po' di tempo mi dedico solo a cosine più leggere"
...anche perchè meno leggero dell' Idiota c'è ben poco! :mrgreen:

E pure io ho aperto Delitto e Castigo che ho sulla libreria a casa e ho deciso che impiegherò un pochetto prima di leggerlo.

Sulla simpatica abitudine del caro Fedor, come darti torto?
Però ho notato questo:
a volte mentre sto leggendo un libro i cui personaggi hanno un nome comune, tendo a dimenticarmi come si chiamano, anche mentre leggo quel libro;
i nomi dei personaggi dei romanzi russi me li ricordo a lungo, anche per anni, a volte, proprio perchè mi costringo ad impararli durante la lettura e poi non li scordo.

Proprio perchè se un personaggio di un libro si chiama Marta tendo a non fare la fatica di ricordarmelo, e allora lo dimentico,
se viene chimato in 5 modi diversi nel giro di 3 pagine, per di più con nomi russi, sono costretta ad impararlo perchè altrimenti non capisco nulla della storia! :mrgreen:
 

darida

Well-known member
Ciao Darietta
29.gif

pure io, dopo aver finito L'idiota ho pensato:
"Adesso, per un po' di tempo mi dedico solo a cosine più leggere"
...anche perchè meno leggero dell' Idiota c'è ben poco! :mrgreen:

E pure io ho aperto Delitto e Castigo che ho sulla libreria a casa e ho deciso che impiegherò un pochetto prima di leggerlo.

Sulla simpatica abitudine del caro Fedor, come darti torto?
Però ho notato questo:
a volte mentre sto leggendo un libro i cui personaggi hanno un nome comune, tendo a dimenticarmi come si chiamano, anche mentre leggo quel libro;
i nomi dei personaggi dei romanzi russi me li ricordo a lungo, anche per anni, a volte, proprio perchè mi costringo ad impararli durante la lettura e poi non li scordo.

Proprio perchè se un personaggio di un libro si chiama Marta tendo a non fare la fatica di ricordarmelo, e allora lo dimentico,
se viene chimato in 5 modi diversi nel giro di 3 pagine, per di più con nomi russi, sono costretta ad impararlo perchè altrimenti non capisco nulla della storia! :mrgreen:

ciao tesoro!
Teoria interessante la tua sui nomi russi, praticamente una lenta tortura :mrgreen: comunque la prossima volta mi faccio una legenda e me la sbatto in prima pagina :wink:
 

zigozago

Anime member
Stupendo,ho votato 5 anche solo per l'impatto che ho avuto...mi ha riaperto il mondo della buona lettura.
Oltre a Myskin,moltissimi altri personaggi interessanti,tra cui Aglaja,Ganja (che scritto così fa pensare a ben altro,lol:mrgreen:),Nastas'ja,Ippolit,tutti immersi in un mondo che dopo poche pagine prende davvero vita grazie alla profonda introspezione di ognuno di loro.
Poetico. (...mi sento molto Ziliani di Controcampo,così:mrgreen:)
 

mazzimiliano

New member
Io non riesco ancora a dare un voto nè tanto meno una valutazione a questo libro, pur avendolo finito da almeno una settimana.
Per me è stata una lenta agonia arrivare alla fine, mi sono risvegliato spesso nel cuore della notte col libro come cuscino. Certe parti sono davvero soporifere! Secondo me influisce il fatto che è uscito a puntate in una rivista e veniva pagato a battute, quindi più scriveva... certe parti davvero per me sono state uno scoglio quasi insormontabile e le ho lette con grande sforzo di volontà. L'ultima parte invece l'ho letteralmente divorata perchè volevo sapere come si scioglieva l'incredibile intreccio creatosi nella parte centrale.
I personaggi sono molto reali e ben descritti, anche psicologicamente. Non si può non provar pena per il principe che per la compassione, l'amore e non volersi rimangiare la parola a volte compie delle scelte non proprio favorevoli per lui.

Infine sono contento di averlo letto, ma lo scremerei di almeno metà delle pagine per ritenerlo un ottimo romanzo.
 

Vladimir

New member
Io vado controcorrente (come al solito), ma io non riesco a sopportare la figura del principe. Sebbene sia di grande bontà, e lui sia la rappresentazione di Cristo (vedi la scena in cui vede il quadri a casa di Rogožin e ne esce profondamente scosso), è un inetto. La critica russa l'ha sempre catalogato come lišnij čelovek (uomo inutile); ha tantissime idee e buoni principi, ma non riesce a tradurne in pratica nemmeno uno. È un personaggio che non lascia il segno, è comparso dal buio e scompare nel buio. Non è neanche stato capace di amare e salvare Nastas'ja Filipovna (uno dei più bei personaggi del buon Fedor); l'unica cosa che riesce a fare è vegliare, all'ultimo, il suo cadavere e consolare Rogožin: ltimo atto di estrema bontà, prima di tornare "un idiota".
 

isola74

Lonely member
Questo è un libro che mi ha conquistata poco alla volta, pagina dopo pagina. All'inizio avevo difficoltà ad andare avanti, alcuni brani li trovavo troppo noiosi e invece, all'improvviso, non sono riuscita più a staccarmene.
E' un romanzo pienissimo, oltre che di avvenimenti, di spunti di riflessione: la religione, l'ipocrisia della società, l'Apocalisse, il socialismo. Alcune pagine sono davvero notevoli.
Il principe poi è un personaggio dalle mille sfaccettature, non sono d'accordo sul fatto che sia un "inetto", forse è solo "inadeguato", ma essere ineduagato a una società falsa, ipocrita e ignorante non è poi una cosa così brutta :wink:
Semplicemente egli non mette in conto che le persone pensino una cosa ma ne dicano e ne facciano un'altra, è un puro e come tale agisce.
Insomma, promosso a pieni voti! e consigliato a chi ancora non lo ha letto, mi raccomando: non fatevi spaventare dal numero delle pagine! :mrgreen:
 

Apart

New member
A mio parere, il romanzo più bello di Dostoevskij. Lo scrittore russo disegna con naturalezza un uomo splendidamente buono, il principe Myskin, una sorta di frammento di Gesù Cristo. Il protagonista è un idiota, dotato di un superiore vedere e di un superiore sentire, che raggiunge l'apice della bontà quando consegna se stesso totalmente agli altri, senza alcune riserve. Di fronte ad esso qualsiasi tensione sociale è come se smarrisse il suo senso, è come se svanisse del tutto. Il principe Myskin non farà miracoli, non farà nulla di eccezionale, ma dovunque egli è passato ha segnato indelebilmente la vita degli altri. 5.
 
E' un romanzo meraviglioso. E' il romanzo della compassione, ovvero la capacità di far uscire dalle persone il dolore che si portano dentro e farsene carico, condividerlo. L'avvento di Myskin è un ciclone nell'ambiente chiuso, polveroso ed ipocrita dei personaggi del romanzo. Nessuno sarà più lo stesso. E' per me il romanzo dei paradossi del cristianesimo: solo l'uomo semplice, l'idiota per la mentalità del mondo ma non per il Regno di Dio, può spezzare la solitudine alla quale i personaggi sono condannati dall'ipocrisia e dal perbenismo della società. Ma, come per il cristianesimo, per salvarsi bisogna essere in due: colui che dona la salvezza e la redenzione e colui che l'accoglie. Ma Natascia, Rogozin, ecc non riescono ad accettare di cambiare fino in fondo la propria vita e si perdono. Conclusione amara, così come sembra amaro il destino di Myskin. D'altronde nei canoni del "mondo" anche Gesù è andato incontro al fallimento: solo la fede può far rovesciare questo fallimento in vittoria e piena libertà.
 
Aiuto...!
Sto legendo questo romanzo, ho passato un terzo (più o meno duecento pagine) e fino adesso l'ho trovato molto bello... solo che ho una domanda, che mi perseguita... Myskin, è stato chiamato il principe, però da nessuna parte, non ci è stata data la spiegazione del suo titolo... Principe di cosa, perché, come...? (lo so che appartiene alla nobiltà decaduta, però il titolo principe...?) Mi era venuto il dubbio di aver tralasciato il pezzo di testo dove l'autore lo spiega, sono tornata al inizio, ho girato in grossolano modo di nuovo quasi tutte le pagine fino adesso che ho letto, ma mi sembra che non c'è neanche una parola al riguardo... O mi sono lasciata sfugire un pezzo...? Chi mi saprebbe rispondere?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Aiuto...!
Sto legendo questo romanzo, ho passato un terzo (più o meno duecento pagine) e fino adesso l'ho trovato molto bello... solo che ho una domanda, che mi perseguita... Myskin, è stato chiamato il principe, però da nessuna parte, non ci è stata data la spiegazione del suo titolo... Principe di cosa, perché, come...? (lo so che appartiene alla nobiltà decaduta, però il titolo principe...?) Mi era venuto il dubbio di aver tralasciato il pezzo di testo dove l'autore lo spiega, sono tornata al inizio, ho girato in grossolano modo di nuovo quasi tutte le pagine fino adesso che ho letto, ma mi sembra che non c'è neanche una parola al riguardo... O mi sono lasciata sfugire un pezzo...? Chi mi saprebbe rispondere?

da quello che ne so io fino a Pietro il Grande, l'unico titolo nobiliare era quello di principe, riservato ai discendenti di antiche casate reali da tempi immemorabili, quindi non credo venga spiegato nel libro, anche se l'ho letto tanto tempo fa e posso non ricordarmelo. Fu Pietro il Grande che attraverso la Tavola dei Ranghi nobilitò conferendo lui stesso il titolo nobiliare che quindi si allargava anche a meriti non esclusivamente ereditari e vennero inseriti altri titoli oltre ai principi. Io la sapevo così, ma ci sono in questo forum utenti più esperti di me che sicuramente ne sanno molto più di me e dai quali posso trarre conferma o meno delle mie scarse conoscenze in campo araldico russo.
 
Ultima modifica:
Alto