Basso, Alice - Le ventisette sveglie di Atena Ferraris

Minerva6

Monkey *MOD*
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Mi chiamo Atena Ferraris e mi sa che non sono come gli altri, inutile girarci intorno. Mia madre mi ha sempre detto che siamo tutti diversi, e quindi è come se fossimo tutti uguali. Non ne sono convinta, ma mi fido di lei. Ho trent’anni, vesto fuori moda e odio le sorprese. E ho ben ventisette sveglie ogni giorno per ricordarmi di lavorare, di mangiare, di andare a letto, di smettere di pensare. Soprattutto faccio troppe domande, dicono. Perché per me è essenziale che ogni cosa abbia una spiegazione.

È l'ultima sorprendente fatica letteraria (gennaio 2025) di un'autrice che io ho conosciuto grazie al forum attraverso tutti i libri della serie con la ghostwriter Vani Sarca.
Mi è piaciuto tantissimo perché, come lei, anche questa protagonista è molto particolare pur se con le dovute differenze, che però non vi anticipo e lascerò scoprire a voi. Mi raccomando, leggete anche la postfazione, è davvero utile ed interessante. Mi sono riconosciuta in diversi aspetti del suo carattere, e ho scoperto che alcune mie caratteristiche potrebbero rientrare in questo tipo di disturbo. Ma meglio non approfondire.
Poi ci sono i vari giochi di enigmistica con le relative soluzioni, alcuni li ho risolti da sola, mentre per altri ho dovuto sbirciare per proseguire.
 

malafi

Well-known member
Ma la protagonista è
autistica
?
 
Ultima modifica di un moderatore:

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Il suo è un disturbo
neurodivergente che rientra proprio nello spettro autistico
. Ti ho messo lo spoiler perché penso che forse sia meglio non saperlo prima di leggerlo. Almeno per me lo è stato, non me l'aspettavo visto che Vani non lo è.
 

estersable88

dreamer member
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Questo libro ha tutte le carte in regola per conquistare i lettori che hanno apprezzato Anita Bo e soprattutto Vani Sarca. È ironico, spassoso, intelligente, ragionato, poi lo stile di Alice Basso è inconfondibile. Eppure… eppure Atena non mi ha conquistata al primo rigo come invece era accaduto per le protagoniste delle altre due serie. Mi è piaciuto tutto, ma Atena mi lascia qualche perplessità indefinita. Aspetto di leggerla ancora per capire se, alla fine, saprà catturarmi.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Io la serie di Anita invece non l'ho (ancora) letta.
Sentivo troppo la mancanza di Vani per non affezionarmi subito ad Atena e poi, come ho già detto, mi sono ritrovata in diverse sue caratteristiche (però non in quella della genialità enigmistica, purtroppo 🙃).
Già dal nome poi mi aveva conquistata 🤭.
Spero che la serie prosegua, anche se non amo molto le indagini, ma svolte così le leggo volentieri.
 

DaneelOlivaw

Active member
Pensavo di averne già parlato, ma forse l'ho fatto solo con @Minerva6 :D

Atena è un personaggio differente da Vani e Anita, ma simile dal punto di vista della particolarità, non è una donna comune.
Faccio sempre un po' fatica a sopportare il comportamento un po' "so tutto io" dei personaggi dfella Basso, ma poi mi affeziono. Penso che la stessa autrice sia un po' così.

La parte thriller è quasi irrilevante, anzi, quasi non c'è, è il solito atteggiamento da investigatori improvvisati. Ogni personaggio ha i suoi problemi, come tutti noi e le vicende si svolgono in amicizia con qualche puntatina rosa. :)

Come sempre ambientato a Torino, la città italiana con l'aura più "regale". Per me Torino, ad eccezione di Venezia che è un mondo a parte, è la città più bella del nord Italia.

Ho letto anche la postfazione, ho iniziato a farlo con la seire di Anita, ci sono sempre informazioni interessanti che hanno portato alla stesura del romanzo, non solo i soliti credits e ringraziamenti.

Concludendo Atena mi sta ancora antipatica, ma nei prossimi volumi sono quasì sicuro che mi affezionerò.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Pensavo di averne già parlato, ma forse l'ho fatto solo con @Minerva6 :D

Atena è un personaggio differente da Vani e Anita, ma simile dal punto di vista della particolarità, non è una donna comune.
Faccio sempre un po' fatica a sopportare il comportamento un po' "so tutto io" dei personaggi dfella Basso, ma poi mi affeziono. Penso che la stessa autrice sia un po' così.

La parte thriller è quasi irrilevante, anzi, quasi non c'è, è il solito atteggiamento da investigatori improvvisati. Ogni personaggio ha i suoi problemi, come tutti noi e le vicende si svolgono in amicizia con qualche puntatina rosa. :)

Come sempre ambientato a Torino, la città italiana con l'aura più "regale". Per me Torino, ad eccezione di Venezia che è un mondo a parte, è la città più bella del nord Italia.

Ho letto anche la postfazione, ho iniziato a farlo con la seire di Anita, ci sono sempre informazioni interessanti che hanno portato alla stesura del romanzo, non solo i soliti credits e ringraziamenti.

Concludendo Atena mi sta ancora antipatica, ma nei prossimi volumi sono quasì sicuro che mi affezionerò.
Avendola conosciuta personalmente, mi sento di smentirti: Alice Basso non ha un atteggiamento da so tutto io. Potrebbe sembrare, ma in realtà è una persona simpaticissima, affabile ed estremamente di compagnia.
 
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