Pnin
Well-known member
Pièce teatrale che, attraverso le vicissitudini dei fratelli Turbin, ritrae l'ultimo periodo della guerra del 1918/19 chevede coinvolti esercito tedesco, bolscevichi e guardie bianche, in un catalogo di reazioni umane davanti al pericolo.
Non capisco perché la censura sovietica lo avesse osteggiato... vero che i protagonisti sono dei "bianchi", ma non c'è alcuno schierarsi politicamente da una parte o dall'altra. E capisco bene invece perché Stalin lo apprezzasse, visto che dal punto di vista storico termina con l'ingresso delle truppe bolsceviche a Kiev; quindi, per quanto la narrazione resti neutrale, il momento è quello della vittoria della rivoluzione.
Nonostante, per motivi scenografici, l'arrivo a Kiev dei bolscevichi sia anticipato rispetto alla realtà storica, il contesto è reso veramente bene e ciò che rende molto interessante la rappresentazione sono le varie posizioni dei personaggi nei confronti della disfatta.
Indipendentemente da ruoli, titoli e convinzioni politiche, è l'umanità dei singoli la protagonista.
Bello e interessante.
Non capisco perché la censura sovietica lo avesse osteggiato... vero che i protagonisti sono dei "bianchi", ma non c'è alcuno schierarsi politicamente da una parte o dall'altra. E capisco bene invece perché Stalin lo apprezzasse, visto che dal punto di vista storico termina con l'ingresso delle truppe bolsceviche a Kiev; quindi, per quanto la narrazione resti neutrale, il momento è quello della vittoria della rivoluzione.
Nonostante, per motivi scenografici, l'arrivo a Kiev dei bolscevichi sia anticipato rispetto alla realtà storica, il contesto è reso veramente bene e ciò che rende molto interessante la rappresentazione sono le varie posizioni dei personaggi nei confronti della disfatta.
Indipendentemente da ruoli, titoli e convinzioni politiche, è l'umanità dei singoli la protagonista.
Bello e interessante.