Soffici, Caterina - Nessuno può fermarmi

Pathurnia

Well-known member
Dalla quarta di copertina del libro:
<<Bartolomeo, stralunato e gentile studente di filosofia, trova sul fondo di un cassetto una lettera indirizzata a sua nonna Lina: poche righe – “Disperso, presunto annegato” – che smentiscono la storia famigliare di nonno Bart morto al fronte. Nessuno è in grado di dirgli di più, su quel nonno del quale porta il nome ma che non ha mai conosciuto. Non la nonna, che si è spenta da poco; non suo padre, che nulla sa né sembra interessato a sapere.
Le tracce che affiorano lo guidano a casa di Florence (...)
Bartolomeo e Florence partono per un viaggio che li condurrà a illuminare un episodio caduto nell’oblio: il naufragio dell’Arandora Star, carica di internati italiani e silurata dai tedeschi. Nella tragedia del 2 luglio 1940 annegano in 446, civili deportati dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini all’Inghilterra, vittime innocenti del sospetto e della xenofobia.
Bartolomeo e Florence sottraggono al silenzio le storie di quelle vite spezzate, e avanzano stretti l’uno all’altra (..) verso l’ultima incredibile rivelazione>>.

Per me la scoperta di questo episodio del 1940 è stata inattesa e affascinante; da qualche tempo mi sono accorta che la storia è una Caverna del Tesoro più ricca della caverna di Ali Baba, e che quando un libro pronuncia il fatidico "apriti sesamo" appaiono vicende realmente accadute che nulla hanno da invidiare ai gialli più riusciti.
L'autrice Caterina Soffici è una scrittrice e giornalista; questa sua doppia connotazione fa sì che il libro sia avvincente ma sempre strettamente legato alla verità storica, senza che l'aspetto romanzesco prenda il sopravvento come spesso accade nelle fiction. Ciò non toglie che alcune scene, soprattutto quella del naufragio, siano drammatiche ed emozionanti.
Fanno quasi arrabbiare, invece, le pagine in cui si descrive il rifiuto delle generazioni successive nei confronti di verità familiari spiacevoli, quell'abitudine cieca e ostinata a considerarsi senza passato per negare di essere stati, a volte, dal lato "sbagliato" della storia.
Molto istruttive e rivelatrici, infine, sono le parti che riguardano come erano considerati gli italiani in Inghilterra e come - in una specie di apartheid - vivevano all'epoca i nostri connazionali.
Da farci qualche riflessione.
 
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