Mari, Michele - Cento poesie d'amore a Lady Hawke

alessandra

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Michele Mari raccoglie qui il suo sfogo amoroso rivolto a Lady Hawke, soprannome della donna che ama dai tempi della scuola. Un amore travagliato e, parrebbe, più o meno clandestino (magari finché non ha pubblicato la raccolta :mrgreen:) e, da quel che ho capito, soprattutto virtuale e immagino platonico.
Al di là degli affari privati dei due, questa serie di poesie spesso colte nel contenuto (talvolta troppo per me), ma semplici e tendenti alla prosa nello stile, acute, brillanti e tante volte ironiche mi è piaciuta molto.
Forse niente è inutile in amore, neppure un sogno impossibile che dura una vita, ma in questo caso il sogno è stato utile anche in concreto, perché è servito a produrre questa bellissima raccolta (sempre che non sia tutta un'invenzione, ma non sembra) e a far sì che la luce interiore del poeta venga condivisa.

Un assaggio:

1. Tu non ricordi
ma in un tempo
così lontano che non sembra stato
ci siamo dondolati
su un'altalena sola

Che non finisse mai quel dondolio
fu l'unica preghiera in senso stretto
che in tutta la mia vita
io abbia levato al cielo


2. Se mi emoziona
pensare una targhetta col citofono
con i nostri cognomi congiunti
se prima di addormentarmi
mi studio di variarla
in ottone
in ferro smaltato bombé
in plastica oro a caratteri rossi
in plastica grigia a caratteri blu
in cartoncino manoscritto
nell'antica striscia del dymo
immagina
quanto male mi faccia
pensare a un figlio in cui congiunti
fossero i nostri occhi


3. Ti cercherò sempre
sperando di non trovarti mai
mi hai detto all'ultimo congedo

Non ti cercherò mai
sperando sempre di trovarti
ti ho risposto

Al momento l'arguzia speculare
fu sublime
ma ogni giorno che passa
si rinsalda in me
un unico commento
ed il commento dice
due imbecilli
 
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