Smilla, giovane giornalista praticante, non si dà pace da dieci anni, quando la sua più cara amica scomparve nel nulla mentre lei dormiva durante una notte trascorsa insieme in una montagna sperduta. In quella montagna si trova il villaggio di Jakobsleiter, dove vivono pochissime persone, tra cui alcuni ragazzi derisi e bullizzati dai compagni a causa della loro provenienza: Jesse, che vive col padre e con una madre in stato catatonico, Rebekka, di cui Jesse è invaghito, e la piccola Edith, la vera bambina lupo che, per scelta di un padre rude, rozzo e violento non frequenta la scuola e non esce mai dal villaggio, o almeno non dovrebbe, ma possiede una straordinaria intelligenza e un senso dell'orientamento particolarmente spiccato. Una novità incombe sul villaggio: un'antenna che permette di collegarsi a internet, innovazione aborrita dagli anziani ma che incuriosisce Rebekka. Quando Smilla scopre che la sua amica fa parte di un folto gruppo di ragazze scomparse dal villaggio, inizia a indagare...
Tante storie si intrecciano in questo cupo, anzi cupissimo thriller psicologico che si legge d'un fiato, senza riuscire a staccare gli occhi dalle pagine. Il romanzo segue una struttura a montaggio alternato: l'autrice ci racconta i vari pezzi della storia appoggiandosi volta per volta ai diversi personaggi e raccontandoci le cose dal loro punto di vista. Mi è piaciuta molto sia questo tipo di struttura, sia la trama avvincente, sia la caratterizzazione dei personaggi. Sono rimasta giusto un po' delusa dal finale, perché il colpevole poteva essere facilmente individuabile (anche se naturalmente con tanti dubbi) e la spiegazione del perché, del percome e del ruolo di alcuni personaggi secondo me è troppo affrettata. Ho avuto anche la sensazione che l'autrice abbia lasciato nella penna le vicende di alcuni personaggi interessanti (soprattutto di uno) ma in fin dei conti per me hanno decisamente prevalso gli aspetti positivi. L'ho letto per caso perché era in offerta sul kobo e l'anteprima mi aveva incuriosito; talvolta le scelte casuali si rivelano migliori delle altre.
Tante storie si intrecciano in questo cupo, anzi cupissimo thriller psicologico che si legge d'un fiato, senza riuscire a staccare gli occhi dalle pagine. Il romanzo segue una struttura a montaggio alternato: l'autrice ci racconta i vari pezzi della storia appoggiandosi volta per volta ai diversi personaggi e raccontandoci le cose dal loro punto di vista. Mi è piaciuta molto sia questo tipo di struttura, sia la trama avvincente, sia la caratterizzazione dei personaggi. Sono rimasta giusto un po' delusa dal finale, perché il colpevole poteva essere facilmente individuabile (anche se naturalmente con tanti dubbi) e la spiegazione del perché, del percome e del ruolo di alcuni personaggi secondo me è troppo affrettata. Ho avuto anche la sensazione che l'autrice abbia lasciato nella penna le vicende di alcuni personaggi interessanti (soprattutto di uno) ma in fin dei conti per me hanno decisamente prevalso gli aspetti positivi. L'ho letto per caso perché era in offerta sul kobo e l'anteprima mi aveva incuriosito; talvolta le scelte casuali si rivelano migliori delle altre.