Pathurnia
Well-known member
Un giallo dal ritmo serrato ambientato nell'Italia del 1986, una gustosissima sfilata di politici che tutti abbiamo sentito nominare, un ritratto pessimista (o no?) del nostro paese, il tutto nell'ambito di un'improbabile indagine di un sostituto procuratore che si ritrova tra le mani qualcosa di enormemente più grande di lui.
TRAMA
Prima trovano lei, Jolanda: il suo cadavere, con vicino una pistola, giace in un prato della periferia di Roma. Ventidue anni, bella di una bellezza sensuale, appetitosa, ragazza di borgata decisa ad affrancarsi dalla sua condizione e disposta a usare qualunque mezzo pur di farcela. Aveva coltivato da vicino molte relazioni importanti, ma negli ultimi tempi lavorava per un'impresa di pulizie a Montecitorio. Suicidio, dicono gli inquirenti. Come di suicidio si parla quando nei sotterranei della Camera viene trovato morto, con una pallottola nel petto, Massimo Bianchi, uno dei commessi. Strana coincidenza: da un po' era fidanzato proprio con Jolanda. E al sostituto procuratore Ragusa la faccenda comincia a insinuare più di un sospetto: c'è qualcosa che non torna, nella brutta fine di quei due poveretti. Scrupoloso e integerrimo sul piano professionale, Ragusa cela invece nel privato qualche debolezza, in primis un'irresistibile attrazione per l'alcol, il che talvolta nuoce alla sua lucidità, causandogli non pochi problemi... Tuttavia, è perfettamente padrone di sé nel seguire l'istinto riguardo ai casi in questione e nell'imboccare una pista molto delicata, che via via si allarga fino a scoperchiare uno scandalo in cui sono coinvolti ambienti politici di alto livello.
Fonte: Internet
Nonostante un impianto classico (da un caso omicidio apparentemente semplice nasce un'indagine pericolosa che un giudice intuitivo porta avanti tra mille trabocchetti), il romanzo si snoda tra colpi di scena che riescono ad intrigare e coinvolgere la lettrice e/o il lettore.
I dialoghi tra gli uomini politici, le rivelazioni sui loro torbidi segreti e forse ancor di più ciò che NON viene rivelato sollecitano una specie di risata amara che non è però la risata risaputa del qualunquista, il sogghigno che vuol dire "Sono tutti uguali". No, perché questi sono molto, molto più ripugnanti e pericolosi.
E così tratteniamo il fiato fino all'ultima pagina, ma proprio fino all'ultima, perché - verrebbe da dire - al peggio non c'è mai fine.
Buona lettura.
TRAMA
Prima trovano lei, Jolanda: il suo cadavere, con vicino una pistola, giace in un prato della periferia di Roma. Ventidue anni, bella di una bellezza sensuale, appetitosa, ragazza di borgata decisa ad affrancarsi dalla sua condizione e disposta a usare qualunque mezzo pur di farcela. Aveva coltivato da vicino molte relazioni importanti, ma negli ultimi tempi lavorava per un'impresa di pulizie a Montecitorio. Suicidio, dicono gli inquirenti. Come di suicidio si parla quando nei sotterranei della Camera viene trovato morto, con una pallottola nel petto, Massimo Bianchi, uno dei commessi. Strana coincidenza: da un po' era fidanzato proprio con Jolanda. E al sostituto procuratore Ragusa la faccenda comincia a insinuare più di un sospetto: c'è qualcosa che non torna, nella brutta fine di quei due poveretti. Scrupoloso e integerrimo sul piano professionale, Ragusa cela invece nel privato qualche debolezza, in primis un'irresistibile attrazione per l'alcol, il che talvolta nuoce alla sua lucidità, causandogli non pochi problemi... Tuttavia, è perfettamente padrone di sé nel seguire l'istinto riguardo ai casi in questione e nell'imboccare una pista molto delicata, che via via si allarga fino a scoperchiare uno scandalo in cui sono coinvolti ambienti politici di alto livello.
Fonte: Internet
Nonostante un impianto classico (da un caso omicidio apparentemente semplice nasce un'indagine pericolosa che un giudice intuitivo porta avanti tra mille trabocchetti), il romanzo si snoda tra colpi di scena che riescono ad intrigare e coinvolgere la lettrice e/o il lettore.
I dialoghi tra gli uomini politici, le rivelazioni sui loro torbidi segreti e forse ancor di più ciò che NON viene rivelato sollecitano una specie di risata amara che non è però la risata risaputa del qualunquista, il sogghigno che vuol dire "Sono tutti uguali". No, perché questi sono molto, molto più ripugnanti e pericolosi.
E così tratteniamo il fiato fino all'ultima pagina, ma proprio fino all'ultima, perché - verrebbe da dire - al peggio non c'è mai fine.
Buona lettura.