Una bidella e un professore, due esistenze parallele che forse non s’incroceranno mai, o forse si toccheranno per una notte soltanto, in un abbraccio che profuma d’amore e gratitudine, d’illusione e di oblio. «Tanto poco» basta per essere felici, bisogna solo respingere il mondo e consegnarsi a un’ossessione assurda e bellissima.
Amare e restare nell’ombra: proteggere e custodire senza mai esporsi, senza avere l’impulso di rivelarsi, di dire eccomi, guardami, sono qui. È quello che capita alla bidella di una scuola dove insegna un ragazzo coi riccioli neri, intemperante, ribelle, pieno di sogni. Quarant’anni passati a difenderlo dai pericoli, dalle cattiverie, dal mondo. In silenzio, di nascosto: perché per avere un attimo di felicità bisogna saper perdere tutto. «Le stagioni passano, le foglie crescono, cadono e ricrescono e tutto cambia. Ma io sono stata sempre qui, ferma, radice piantata in una devozione che forse è amore e forse è solo paura». L’amore da lontano, l’amore che non si sporca con la vita, l’amore puro, assoluto, incrollabile: il nuovo romanzo di Marco Lodoli racconta la passione silenziosa e implacabile di una bidella per un professore che non si accorge di nulla, troppo preso dalle sue ambizioni artistiche, dall’illusione di essere diverso dagli altri, dalle sue piccole vanità. Matteo è un insegnante, ma anche uno scrittore: prometteva bene, poi però si è smarrito. E lei non ha mai cessato di amarlo, ma a che prezzo? Per difendere quella rosa bianca dal fango della vita ha dovuto essere inflessibile, feroce, spietata. Rinunciare a tutto. Marco Lodoli ci porta al centro di un sentimento travolgente che è rincorsa e fuga, smania e tensione verticale, sogno che niente e nessuno deve interrompere: una finzione folle, e proprio per questo più forte di ogni realtà.
Questo libro è una carezza all’anima, si legge d’un fiato e non si dimentica. È l’apoteosi e l’apologia dell’amore, quello platonico, quello bello che a volte sembra patetico persino a chi lo prova e a volte è così vero e puro che spacca i cuori. Un ragazzo e una ragazza entrano insieme in una scuola per lavorare. Lui non vede lei ma lei vede lui… per sempre, nonostante il mondo intorno a loro cambi, nonostante loro stessi cambino… lei continua a vedere lui, a cercarlo come il girasole cerca sempre il sole, come la falena è attratta dalla candela. Lo vede, lo cerca, lo difende, lo ama, a scapito di tutto, persino della sua stessa esistenza. Una storia d’amore, paura, abnegazione e forse follia. Un racconto folle, realistico e tristissimo, un dolore in cui riconoscersi e raccogliersi.
Amare e restare nell’ombra: proteggere e custodire senza mai esporsi, senza avere l’impulso di rivelarsi, di dire eccomi, guardami, sono qui. È quello che capita alla bidella di una scuola dove insegna un ragazzo coi riccioli neri, intemperante, ribelle, pieno di sogni. Quarant’anni passati a difenderlo dai pericoli, dalle cattiverie, dal mondo. In silenzio, di nascosto: perché per avere un attimo di felicità bisogna saper perdere tutto. «Le stagioni passano, le foglie crescono, cadono e ricrescono e tutto cambia. Ma io sono stata sempre qui, ferma, radice piantata in una devozione che forse è amore e forse è solo paura». L’amore da lontano, l’amore che non si sporca con la vita, l’amore puro, assoluto, incrollabile: il nuovo romanzo di Marco Lodoli racconta la passione silenziosa e implacabile di una bidella per un professore che non si accorge di nulla, troppo preso dalle sue ambizioni artistiche, dall’illusione di essere diverso dagli altri, dalle sue piccole vanità. Matteo è un insegnante, ma anche uno scrittore: prometteva bene, poi però si è smarrito. E lei non ha mai cessato di amarlo, ma a che prezzo? Per difendere quella rosa bianca dal fango della vita ha dovuto essere inflessibile, feroce, spietata. Rinunciare a tutto. Marco Lodoli ci porta al centro di un sentimento travolgente che è rincorsa e fuga, smania e tensione verticale, sogno che niente e nessuno deve interrompere: una finzione folle, e proprio per questo più forte di ogni realtà.
Questo libro è una carezza all’anima, si legge d’un fiato e non si dimentica. È l’apoteosi e l’apologia dell’amore, quello platonico, quello bello che a volte sembra patetico persino a chi lo prova e a volte è così vero e puro che spacca i cuori. Un ragazzo e una ragazza entrano insieme in una scuola per lavorare. Lui non vede lei ma lei vede lui… per sempre, nonostante il mondo intorno a loro cambi, nonostante loro stessi cambino… lei continua a vedere lui, a cercarlo come il girasole cerca sempre il sole, come la falena è attratta dalla candela. Lo vede, lo cerca, lo difende, lo ama, a scapito di tutto, persino della sua stessa esistenza. Una storia d’amore, paura, abnegazione e forse follia. Un racconto folle, realistico e tristissimo, un dolore in cui riconoscersi e raccogliersi.