Ho scaricato questo romanzo perché era da un po' di tempo che non leggevo McEwan convinto che, come altri, si trattasse di una lettura breve ed intensa. Invece mi sono ritrovato in un romanzo lungo una vita paragonabile per certi versi ad Espiazione, non solo per la durata ma perché come Espiazione è un racconto di una vita decisa da un evento traumatico in età giovanile.
Quello che secondo me caratterizza questa opera è una sorta di apologia del perdente in un mondo che ci condanna perennemente a vincere. Il protagonista, Roland, anche quando potrebbe vincere non lo fa, tanto da risultare quasi irritante.
Come sempre McEwan alterna registri diversi passando in un attimo dal comico al drammatico; ma tra le tante chiavi di lettura, di sicuro la vita di Roland è il pretesto per una riflessione amara e disillusa sulla Storia dal dopoguerra ad oggi, pandemia compresa, con al centro la caduta del muro di Berlino, evento che troviamo in altri romanzi di McEwan.
Credo che l'idea geniale sia stata la scelta di mettere al centro della "storia", sia in senso biografico che storiografico, un uomo intelligente e di talento (una giovane promessa del pianoforte classico) ma quasi patologicamente votato all'insuccesso; Roland Baines è una sorta di cartina al tornasole del vuoto e dell'arroganza che spesso si celano o addirittura sono il fondamento di tante storie di successo.
Lettura sempre godibile che ci tiene attaccati al libro fino all'ultima riga con la stessa tensione che si potrebbe avere leggendo un thriller, regalando momenti di autentica commozione.
Un libro da leggere, per me l'ennesimo capolavoro, che, nonostante la lunghezza, è andato via molto velocemente.
Certo questo è un giudizio di parte, sono da anni un autentico fan di McEwan; per chi non conoscesse l'autore forse è meglio approcciarlo partendo dai romanzi brevi (ad esempio Solar, leggero e divertente...ma tanto a ma me piacciono tutti).
Quello che secondo me caratterizza questa opera è una sorta di apologia del perdente in un mondo che ci condanna perennemente a vincere. Il protagonista, Roland, anche quando potrebbe vincere non lo fa, tanto da risultare quasi irritante.
Come sempre McEwan alterna registri diversi passando in un attimo dal comico al drammatico; ma tra le tante chiavi di lettura, di sicuro la vita di Roland è il pretesto per una riflessione amara e disillusa sulla Storia dal dopoguerra ad oggi, pandemia compresa, con al centro la caduta del muro di Berlino, evento che troviamo in altri romanzi di McEwan.
Credo che l'idea geniale sia stata la scelta di mettere al centro della "storia", sia in senso biografico che storiografico, un uomo intelligente e di talento (una giovane promessa del pianoforte classico) ma quasi patologicamente votato all'insuccesso; Roland Baines è una sorta di cartina al tornasole del vuoto e dell'arroganza che spesso si celano o addirittura sono il fondamento di tante storie di successo.
Lettura sempre godibile che ci tiene attaccati al libro fino all'ultima riga con la stessa tensione che si potrebbe avere leggendo un thriller, regalando momenti di autentica commozione.
Un libro da leggere, per me l'ennesimo capolavoro, che, nonostante la lunghezza, è andato via molto velocemente.
Certo questo è un giudizio di parte, sono da anni un autentico fan di McEwan; per chi non conoscesse l'autore forse è meglio approcciarlo partendo dai romanzi brevi (ad esempio Solar, leggero e divertente...ma tanto a ma me piacciono tutti).