elena
aunt member
Firmino è un topo, malinconico e sognatore, protagonista di questo romanzo molto delicato scritto da un esordiente ex professore di filosofia, poi meccanico di biciclette, carpentiere e pescatore.
Nato per caso in uno scantinato di una libreria, Firmino si avvicina al mondo dei libri per una necessità di nutrimento reale per poi sentirsi sempre più attratto dalla bellezza delle parole e dai significati in essi contenuti, diventando un sofisticato e attento intellettuale.
"All'inizio mangiavo lasciandomi guidare solo e soltanto dal gusto, rosicchiando e masticando dimentico. Ma ben presto cominciai a leggere, qua e là, lungo i bordi dei miei pasti e, con il passare del tempo, quanto più leggevo tanto meno masticavo finché, in ultimo, presi a dedicare quasi tutte le ore di veglia alla lettura, masticando solo nei ritagli di tempo. Oh, come mi rammaricai allora di tutti quei buchi spaventosi! In alcuni casi, quando non c'erano altre copie disponibili, dovetti attendere anni per colmare le lacune. Non ne vado fiero."
E’ un topo nato e cresciuto tra i grandi della letteratura mondiale e immagina la realtà attraverso la fantasia, credendo con tutto se stesso nella purezza e grandezza dei sentimenti umani; e la sua fantasia è anche alimentata dal cinema, di cui è grande appassionato, e che gli permette di dare un volto al suo ideale di Bellezza, impersonato dalle splendide attrici (di cui si innamora platonicamente), e che rappresenta il contraltare della sua consapevole Bruttezza (che lo spinge ad agire sempre nell’ombra, come il Fantasma dell’Opera).
Ma necessariamente arriva il momento in cui il mondo dei sogni si scontra con quello concreto……..e la percezione della dura e disincantata realtà non può che provocare la distruzione interiore di un animo così sensibile.
Firmino è l’interprete di questa bellissima fiaba o meglio, come precisato nella quarta di copertina, è “…..la voce di tutti quelli che considerano la lettura e la fantasia il cibo più prezioso dell’anima”.
Nato per caso in uno scantinato di una libreria, Firmino si avvicina al mondo dei libri per una necessità di nutrimento reale per poi sentirsi sempre più attratto dalla bellezza delle parole e dai significati in essi contenuti, diventando un sofisticato e attento intellettuale.
"All'inizio mangiavo lasciandomi guidare solo e soltanto dal gusto, rosicchiando e masticando dimentico. Ma ben presto cominciai a leggere, qua e là, lungo i bordi dei miei pasti e, con il passare del tempo, quanto più leggevo tanto meno masticavo finché, in ultimo, presi a dedicare quasi tutte le ore di veglia alla lettura, masticando solo nei ritagli di tempo. Oh, come mi rammaricai allora di tutti quei buchi spaventosi! In alcuni casi, quando non c'erano altre copie disponibili, dovetti attendere anni per colmare le lacune. Non ne vado fiero."
E’ un topo nato e cresciuto tra i grandi della letteratura mondiale e immagina la realtà attraverso la fantasia, credendo con tutto se stesso nella purezza e grandezza dei sentimenti umani; e la sua fantasia è anche alimentata dal cinema, di cui è grande appassionato, e che gli permette di dare un volto al suo ideale di Bellezza, impersonato dalle splendide attrici (di cui si innamora platonicamente), e che rappresenta il contraltare della sua consapevole Bruttezza (che lo spinge ad agire sempre nell’ombra, come il Fantasma dell’Opera).
Ma necessariamente arriva il momento in cui il mondo dei sogni si scontra con quello concreto……..e la percezione della dura e disincantata realtà non può che provocare la distruzione interiore di un animo così sensibile.
Firmino è l’interprete di questa bellissima fiaba o meglio, come precisato nella quarta di copertina, è “…..la voce di tutti quelli che considerano la lettura e la fantasia il cibo più prezioso dell’anima”.