MonicaSo
Well-known member
"A prima vista avrebbe potuto essere qualsiasi cosa - una pietra, una radice imputridita - fino a quando non ci si avvicinava. Era una mano in decomposizione, con le ossa visibili attraverso brandelli di carne, quella che spuntava dalla terra bagnata." Tutti erano sicuri si trattasse di una delle vittime adolescenti di Jerome Monk, il serial killer delle brughiere del Dartmoor, e che ci lossero solo altre due vittime da ritrovare, le gemelle Bennett. Le ricerche non avevano tuttavia dato frutti, e con Monk al sicuro dietro le sbarre, si erano presto arenate. Per l'antropologo forense David Hunter, e per tutta la squadra che aveva lavorato al caso, la vita era andata avanti. E il sonno eterno delle gemelle era continuato indisturbato. Adesso, a otto anni dal ritrovamento di quel cadavere seppellito nella brughiera, si apre però uno scenario da incubo. Monk è fuggito di prigione e per qualche oscuro motivo sembra dare la caccia a chiunque abbia partecipato a quelle infruttuose ricerche. Hunter, tornato nelle brughiere del Dartmoor in risposta a una disperata richiesta di aiuto, si rende conto lentamente che nulla è come sembra. Mentre la spirale di violenza innescata da Monk si stringe intorno a lui, appare sempre più evidente che il passato non è affatto morto e sepolto.
Tra tutti quelli della serie "David Hunter" letti finora (questo è il quarto capitolo) è il thriller che mi è piaciuto di più, infatti l'ho letto velocemente.
Per il resto: Hunter sarà bravo nel suo lavoro ma quanto potrà resistere se ogni volta corre il rischio di farsi male seriamente?
Tra tutti quelli della serie "David Hunter" letti finora (questo è il quarto capitolo) è il thriller che mi è piaciuto di più, infatti l'ho letto velocemente.
Non sospettavo minimamente ci potesse essere una sorpresa finale circa il colpevole e non mi è spiaciuto perché Monk a un certo punto mi ha fatto tenerezza.