Hiiragi, Sanaka - Il magico studio fotografico di Hirasaka

Shoshin

Goccia di blu
In uno studio fotografico con un vecchio orologio da parete con le lancette ferme, un uomo accoglie i suoi visitatori. È Hirasaka, collezionista di macchine fotografiche antiche. Tre persone entrano nella stanza: una maestra di novantadue anni, un membro della yakuza di quarantasette e una bambina. Hirasaka le accoglie su un comodo divano di pelle, offre loro una tazza di tè e racconta cosa le attende. Hanno davanti degli scatoloni pieni di foto-ricordo della loro vita e devono sceglierne una per ogni anno che hanno vissuto. Ma non solo: prima di andarsene, hanno anche l’opportunità di rivivere il loro ricordo più prezioso e di scattare un’ultima fotografia con una delle sue macchine fotografiche. C’è una regola, però: non possono interagire con nessuno. Perché lo studio di Hirasaka non è un luogo come tanti: si trova al confine tra questo mondo e quell’altro. In Giappone, infatti, sin dai tempi antichi si crede che, prima di morire, le persone abbiano dei flashback in cui ricordano la loro vita. La chiamano “sōmatō”, lanterna girevole dei ricordi, ed è ciò che Hirasaka offre ai suoi ospiti. Cosa sceglieranno? Che vite hanno vissuto? E perché tutti vanno e vengono da quello studio, ma Hirasaka resta sempre?


https://www.repubblica.it/dossier/c...smargiassi_caronte_dolce_fotografo-414103466/


Lei aprì gli occhi e vide scendere dalla strada ripida con passo vivo la sua mamma.
Dal volto scomparve il dolore di tutti quei mesi .
Raccontava di un quaderno sul quale aveva scritto qualcosa tempo prima.
La mamma la ascoltava.
Io potevo soltanto restare mano nella mano con lei.
Non potevo capire,n'è vedere quello che la mia mamma stava attraversando.Percepivo soltanto che
In quel momento La finitezza del tempo la rendeva più fragile,
ancor più della malattia.


Oggi mi piace pensare che anche lei quel giorno sia stata accolta in una stanza dei Ricordi
Piena di cose da toccare e ricordare.
Credo ci fosse anche un pianoforte con uno scaffale pieno di spartiti nuovi da studiare.
Perche muoveva le mani ,le sue dolci mani stanche.
Esiste un tempo di passaggio ne sono certa.
Esiste per noi il modo di scegliere le cose migliori del tempo che ci è stato dato sulla terra per portarle nel cuore.
Per sempre.
Anche noi siamo traghettatori di quello che è contato nella nostra vita,affinché quelle cose,assieme a noi,possano essere avvolte dal respiro infinito dell'altro mondo.

Credo in un tempo nuovo che
viene dopo la nostra morte al mondo.
Ho poca Fede ma credo che la meraviglia della vita non termini semplicemente in un giorno che non conosciamo fino a quando arriverà.
Ci divideremo dal nostro corpo
e ci copriremo soltanto della nostra più intima essenza.
Andremo senza camminare e senza parlare il tempo sarà una grande strada luminosa che seguirà la nostra trasformazione.

Forse saremo accolti per capire.
Avremo accanto una guida ,
percorreremo una strada sospesa nella
luce per giungere dall'altra parte .
La morte è andare altrove.
È cammino.
È incontro con quella parte di infinito
che ci attendeva da sempre.
Credo sia così.


Un libro magnifico.
Una scrittura aperta.
Delicata.
Vera.
Commovente.






Stanotte davanti ad una scatola di latta grigio perla...io...

"...Sto pensando alle mie fotografie.Quali sceglierei per la mia sōmatō.
Una per ogni anno.
Stranamente avrei le idee piuttosto chiare
sulle prime fotografie,e saprei tornare indietro,per scattare la mia ultima fotografia del cuore.Pero' farei molta fatica per proseguire.
Chissà come sarà.
Chissà quante altre immagini dovrò ancora mettere da parte .
Chissà.
Non ci avevo mai pensato.
E questa nuova visione mi intenerisce il cuore."

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