Jacobs, Harriet Ann - Vita di una ragazza schiava. Scritta da lei medesima

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Un testo fondante della letteratura americana dell’Ottocento, un classico da affiancare a Moby Dick e a La lettera scarlatta.
«Un classico della letteratura afroamericana, una storia potente di speranza, fuga e trascendenza.»
Nata schiava nella Carolina del Nord del 1813, Linda rimane inconsapevole del suo stato per tutta l’infanzia, finché con la morte della madre e della benevola padrona passa di proprietà al violento dottor Flint, che vuole soggiogarne il corpo e l’orgoglio. Disposta a tutto pur di non piegarsi, Linda diviene l’amante di Sands, un giovane concittadino facoltoso e dai modi gentili, con cui avrà due bambini, ma che sarà incapace di darle la protezione in cui lei sperava. Alla ragazza resta dunque solo la fuga, travestita da uomo e celata per sette anni in un sottotetto della nonna, finché la ricerca folle del dottor Flint non si placherà abbastanza da permetterle il viaggio verso il Nord e la libertà. Vita di una ragazza schiava racconta una storia vera e Linda Brent è lo pseudonimo letterario dietro il quale si cela Harriet Ann Jacobs, una donna schiava che dopo essere fuggita decise di raccontare le umiliazioni e le violenze viste e subite negli anni passati al Sud, determinata a dare il suo contributo alla lotta per l’abolizione della schiavitù. Tuttavia, la sua autobiografia romanzata non si limita a smascherare le menzogne degli apologeti di questa odiosa forma di oppressione, ma regala al lettore il punto di vista insolito e prezioso di un’osservatrice curiosa capace di evocare sia la ruvidezza degli eroi dei romanzi di avventura sia la sopportazione delle eroine sentimentali, dimostrandosi una narratrice abile e originale.

Un libro potente, questo di Harriet Jacobs. Soprattutto perché fu scritto nell'Ottocento, da una donna – di più, da un'ex schiava fuggita e riuscita a liberarsi – e perché racconta la storia vera di quella donna, dalla sua viva voce, sebbene mascherata dietro un vano e quantomai inutile pseudonimo. Sì, perché nonostante e al netto delle molte vicissitudini letterarie, quella contenuta in questo libro è una storia vera, la storia di Harriet che però chiameremo Linda e di tante e tanti come lei. La storia di una piaga sociale che trova le sue radici molto in fondo nella storia ma che si rivela di straziante e sprezzante attualità… perché? Perché il pregiudizio è dietro l'angolo, sta nei dettagli, nelle frasi smozzicate, nelle considerazioni scambiate a mezza bocca, nell'intolleranza quotidiana. E caderci è un attimo, perciò bisogna prestare attenzione. I libri come questo sono un modo per tenere accesa la lampadina dell'interesse, per non nascondere i problemi sotto il tappeto… perciò, anche se non sarà la storia di schiavitù più emozionante in cui vi siate imbattuti o vi imbatterete, leggetelo: dategli una possibilità.
 
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