Savioli, Sarah - La banda dei colpevoli

MonicaSo

Well-known member
La sessantaseienne Ines Calici viene trovata senza vita nel suo appartamento, con un bavaglio che le serra la bocca e il corpo legato alla sedia. È morta soffocata in seguito a una crisi respiratoria: il bendaggio ne ha aggravato i già seri problemi di salute. Secondo le forze dell'ordine la sua morte è la tragica conclusione dell'ennesimo colpo di una banda di rapinatori che agisce nei quartieri più eleganti della città. Dopo l'evento, infatti, i furti sono cessati e per gli inquirenti questa è la prova della colpevolezza. Ma la nipote di Ines, Lucia Calici, non ne è affatto convinta e ingaggia l'Agenzia Cantoni per condurre un'indagine parallela. Poco prima di morire, Ines aveva deciso di impiegare gran parte dei suoi beni per un intervento sperimentale all'estero con cui sperava di migliorare la propria salute. Secondo Lucia, il colpevole è da cercare in famiglia. Mentre con Tonino, Cantoni e l'alano Otto, Anna si immerge nell'indagine, nemmeno sul fronte privato mancano le rivelazioni, e Anna scopre che, da una parte e dall'altra, a mano a mano che dipana la matassa, il filo della colpa si ingarbuglia. Oltre agli insospettabili aiutanti di sempre – Banzai il gatto, le tartarughe Tarta e Rughina, il poetico e strampalato cane meticcio Bergerac, il ficus adolescente e la piantaccia ormai matura – l'accompagnano nuovi testimoni chiave: fra gli altri, la gatta portinaia Lulù, una coppia di pappagallini inseparabili che in realtà non si sopportano più, un geco mitomane che si autoaccusa dell'omicidio in modi sempre più ridicoli e surreali, le terribili bande criminali cittadine delle gazze e dei ratti, in sanguinosissima guerra fra loro per il dominio dei quartieri... Tutte vite che permetteranno ad Anna di vedere il mondo in maniera non convenzionale e di scoprire la verità.

«Tu ci devi aiutare, geco, lo capisci?»
«Vi ho aiutato. Ho confessato!» risponde piccato e con l'occhietto sempre più sbarlucco.
«Creatura balorda, guardati. Non puoi avere ucciso una donna, te ne rendi conto?» sbotto.
«E lì sta il bello! Il genio! Il mistero...» e di nuovo si gira in maniera da mettere in mostra quello che ritiene il suo profilo migliore.


Questi della Savioli sono dei gialli leggeri e divertenti grazie alla particolarità della protagonista Anna di poter comunicare con flora e fauna d'ogni genere. Così ogni avvenimento, sia legato alla indagini che alla vita familiare, è raccontato con il sottofondo delle osservazioni continue e spesso oltre le righe di animali e piante (mai avrei creduto di trovare irresistibilmente comico un ficus d'appartamento).
In questo terzo episodio in particolare facciamo la conoscenza con un simpaticissimo geco mitomane che spero fortemente di incontrare ancora... perché spesso gli animali conosciuti per caso durante le indagini vengono poi "salvati" da Anna e portati in ufficio da Cantoni (il capo dell'agenzia investigativa) che ovviamente, non gradisce ma soccombe.

Consigliato con leggerezza
 
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