Cronenberg, David - Divorati

Roberto89

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Nomadi freelance ossessionati dalla tecnologia, Nathan e Naomi sono una coppia di fotogiornalisti alla costante ricerca di argomenti scabrosi che maneggiano con la disinvoltura dell'informazione nell'era dei social. Naomi, specializzata in cronaca nera, si appassiona alla vicenda di due affascinanti intellettuali francesi, Célestine e Aristide Arosteguy. Célestine è stata trovata morta e orrendamente mutilata nel suo appartamento parigino: la polizia sospetta che sia stato proprio il marito, al momento irreperibile, a ucciderla. E a divorare parti del suo corpo. Nel frattempo Nathan, che scrive di argomenti medici, si trova a Budapest per realizzare un pezzo su un controverso chirurgo. Quando scopre di aver contratto una rara malattia venerea, Nathan decide di volare a Toronto per incontrare il suo scopritore, il vecchio dottor Roiphe. Naomi, intanto, si mette alla ricerca di Aristide. Quale oscuro intreccio lega le due storie? Quale destino attende i due spregiudicati giornalisti? "Divorati" è il primo romanzo di David Cronenberg, incalzante e provocatorio, efferato e ironico, un'ossessione di corpi e oggetti, sessualità estreme, cospirazioni internazionali.
 

Roberto89

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Sono rimasto per metà deluso da questo libro. Dopo aver visto diversi film di Cronenberg, di cui ho iniziato ad apprezzare lo stile e il contenuto sicuramente un po' particolare, non adatto a tutti, scoprire che ha scritto un libro è stata una bella sorpresa, e come resistere alla tentazione di leggerlo?
Già dalle prime pagine lo stile narrativo è particolare, molto visivo. Cronenberg si perde in dettagli come se la sua cinepresa si avvicinasse piano piano a un oggetto per farcene vedere la forma e i suoi vari dettagli. Gli aggettivi scelti sono spesso particolari, e la trama è, come ci si può aspettare, intrisa dei temi caratteristici del regista: il corpo e il nostro rapporto con esso, la sua mutazione, il piacere sessuale. A questi si aggiunge la presenza costante della tecnologia lungo tutto il romanzo.
In questa storia si ha però la sensazione che Cronenberg abbia voluto mettere tanta, troppa roba, senza poi avere il tempo di ricucire tutte le membra in un corpo unico. I due protagonisti e i vari personaggi sembrano solo degli elementi di arredo nella storia, e nonostante la lunghezza del romanzo non sono riuscito a tifare per loro, a provare emozioni con loro, li ho sempre visti dall'esterno come un medico legale potrebbe vedere dei corpi stesi sul proprio tavolo: morti, piuttosto freddi, senza personalità. Manca anche la certezza, che si ha invece nei suoi film, di trovarsi in un mondo diverso dal nostro, anche se diversi elementi lo suggeriscono, ma non si capisce mai del tutto se le vicende si svolgano nel nostro mondo o in uno dei mondi cronenberghiani in cui ci si può aspettare di vedere svariate stranezze.
Oltre questo e al finale per niente conclusivo, volutamente aperto e criptico, non ho notato particolari difetti nella storia. Ma se in uno dei suoi film sono disposto ad immergermi per due ore o più in uno dei suoi mondi, e se dovessi restare deluso o non dovessi capire il film avrei al massimo sprecato una serata (cosa che comunque non mi è capitata nemmeno con i suoi film che sento di non aver capito del tutto), con un romanzo è diverso, perché ti tiene con sé per giorni, per ore (in questo caso, secondo il mio Kobo, poco più di 6), e non è bello arrivare alla fine e sentirsi delusi, sentire di aver quasi sprecato il proprio tempo per un'opera che poteva essere migliore.

Voto: 2 stelle su 5
 
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