qweedy
Well-known member
Pubblicato nel 1991, rievoca le stesse vicende narrate sette anni prima ne L'amante che aveva valso all'autrice nel 1984 il Premio Goncourt.
Alla notizia della morte del protagonista di quegli eventi, la scrittrice sente la necessità di ripercorrere le tappe dell'impossibile storia d'amore tra una quindicenne bianca cresciuta nell'Indocina francese all'interno di una famiglia assai povera e un ricco giovane cinese dal futuro già stabilito. A differenza del primo romanzo, narrato in prima persona e dai cui eventi viene presa una distanza anche affettiva, in questa riscrittura l'uso della terza persona (quasi una macchina da presa narrante) permette all'autrice di ricordare con tenerezza e nostalgia il primo grande amore della sua vita.
"Non avevo mai immaginato che il Cinese sarebbe morto, e con lui il suo corpo, la sua pelle, il suo sesso, le sue mani. Per un anno ho ritrovato l'età dell'attraversamento del Mekong, sul traghetto di Vinh Long... Sono tornata a scrivere romanzi."
Marguerite Duras, dopo aver saputo della morte del protagonista dell'Amante, rivive, riscrivendolo, l'amore fra quel cinese e lei quindicenne. Arrivata in Indocina con la mamma ed i fratelli, scopre l’amore e la passione grazie all’incontro con un uomo cinese molto più grande di lei.
Non mi è piaciuto molto, ma ho apprezzato la stranezza dello stile, frasi brevi, brevissime, sembra la sceneggiatura di un film, raccontata attraverso immagini.
Alla notizia della morte del protagonista di quegli eventi, la scrittrice sente la necessità di ripercorrere le tappe dell'impossibile storia d'amore tra una quindicenne bianca cresciuta nell'Indocina francese all'interno di una famiglia assai povera e un ricco giovane cinese dal futuro già stabilito. A differenza del primo romanzo, narrato in prima persona e dai cui eventi viene presa una distanza anche affettiva, in questa riscrittura l'uso della terza persona (quasi una macchina da presa narrante) permette all'autrice di ricordare con tenerezza e nostalgia il primo grande amore della sua vita.
"Non avevo mai immaginato che il Cinese sarebbe morto, e con lui il suo corpo, la sua pelle, il suo sesso, le sue mani. Per un anno ho ritrovato l'età dell'attraversamento del Mekong, sul traghetto di Vinh Long... Sono tornata a scrivere romanzi."
Marguerite Duras, dopo aver saputo della morte del protagonista dell'Amante, rivive, riscrivendolo, l'amore fra quel cinese e lei quindicenne. Arrivata in Indocina con la mamma ed i fratelli, scopre l’amore e la passione grazie all’incontro con un uomo cinese molto più grande di lei.
Non mi è piaciuto molto, ma ho apprezzato la stranezza dello stile, frasi brevi, brevissime, sembra la sceneggiatura di un film, raccontata attraverso immagini.